Banda dei poliziotti, i colleghi: «Chissà se ci avrebbero anche sparato»

Banda dei poliziotti, i colleghi: «Chissà se ci avrebbero anche sparato»
di Riccardo Tagliapietra
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Lunedì 13 Gennaio 2014, 08:22
come un brutto sogno. Ti svegli e scopri che l’amico e il collega di cui ti fidavi e a cui mettevi in mano la tua vita, uno dei banditi che spesso ti trovi a fronteggiare per strada. Da Frascati a Roma, gli amici dei poliziotti arrestati faticano a darsi pace, a comprendere. Tutti concordano su una cosa: nessuno sospettava nulla.



Mai avrebbero pensato che Corrado Martello e Roberto Cresci avessero deciso di fare il saldo della barricata, passando dall’altra parte: di giorno guardie, la notte ladri. Alcuni ancora non ci credono e sperano nella giustizia, perché dipani i dubbi che esistono sulla presunta colpevolezza dei loro amici. Ma c’è anche chi ha seguito le indagini ed è sicuro, perché ha ascoltato le intercettazioni, perché li ha visti agire, muoversi con sospetto. «Anche il loro modo di vivere non era strano - spiega un poliziotto - Nessuno di loro aveva mai dato adito a sospettare nulla. Nessun eccesso, né nel vestire, nè nel tenore di vita».



C’è anche chi li insulta spiegando «che hanno sfregiato la faccia dei colleghi onesti, che ogni giorno rischiano la vita per proteggere e servire i cittadini. Un lavoro duro e mal pagato rispetto ai rischi, ma che ognuno di noi fa con sacrificio e gratitudine». «Chissà se avrebbero avuto il coraggio di sparare contro di noi - si chiede un altro collega - magari durante un inseguimento». Una domanda che fortunatamente resterà senza risposta.
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