I FATTI
La donna, che forse a causa di una svista dell'autista perché il mezzo era sovraffollato, si è vista così chiudere le portiere davanti gli occhi. Per non lasciare la piccola sola sul mezzo ha iniziato prima a battere i pugni contro il bus e poi a rincorrere l'autobus, urlando all'indirizzo della conducente. Le grida hanno richiamato l'attenzione dei passeggeri che hanno invitato l'autista dell'Atac a fermarsi e far salire la donna. La conducente, invece, ha proseguito per un tratto la sua corsa fin quando i passeggeri in rivolta non si sono avvicinati alla postazione di guida prima inveendo contro la donna al volante e poi tentando di aggredirla, tanto da strappare il box di protezione al cui interno siedono i conducenti Atac. In preda a una crisi di panico, l'autista ha dato in escandescenze e ha ordinato alle persone a bordo di abbandonare la vettura e di scendere dal mezzo. La mamma ha potuto perciò riabbracciare la sua bambina. Una volta liberata la vettura, l'autista ha chiuso di nuovo le porte ed è rimasta da sola all'interno.
I SOCCORSI
Si è reso così necessario l'intervento dei carabinieri di Ostia che, dopo una lunga opera di mediazione, sono riusciti a convincere la donna ad aprire le portiere. La conducente è stata trasportata all'ospedale Grassi con un'ambulanza. Per poter terminare la corsa, dalla stazione Lido Centro è partito un altro conducente che ha fatto risalire i passeggeri e guidato l'autobus fino al capolinea della stazione. Del caso, è stata trasmessa una segnalazione ai carabinieri del Lido. «È stato un incubo - ha raccontato una delle passeggere - a bordo ci sono stati momenti di panico: gente che strillava, chi se la prendeva con la conducente mentre quella donna rincorreva il mezzo dove stava viaggiando la figlia da sola. Mi sono molto spaventata - ha continuato - perché in circostanze come questa è facile perdere la calma».
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