Balduina, l'amaro risveglio: slalom tra i cassonetti pieni

Balduina, l'amaro risveglio: slalom tra i cassonetti pieni
di Camilla Mozzetti
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Sabato 21 Novembre 2015, 00:42 - Ultimo aggiornamento: 3 Novembre, 08:54

È di nuovo emergenza rifiuti e nella Capitale i cittadini tornano a tremare, costretti dal fetore di cassonetti mai svuotati e dall'immagine di sacchetti di umido e immondizia indifferenziata che arredano le strade e i marciapiedi neanche fossero aiuole di fiori profumati. Complice l'assenza di personale Ama, che si fa sentire con maggiore intensità soprattutto nel weekend, ieri mattina il quartiere della Balduina, al XIV municipio, si è svegliato scoprendo di nuovo quegli scenari che parevano scomparsi dopo l'emergenza della scorsa estate. E benché il presidente della circoscrizione, Valerio Barletta, tenda a sdrammatizzare, denunciando soltanto «qualche anomalia nella raccolta», circoscritta alla sola zona di Torrevecchia, in piazza Carlo Mazzaresi così come in via della Balduina, quasi tutti i cassonetti ieri tracimavano ogni sorta di rifiuto.
LE PILE

Le immagini più violente si scorgevano poco lontano dal mercato rionale, dove decine di cassette di frutta e ortaggi erano abbandonate in strada, con i cittadini costretti alla gimkana pur di passare. Sguardi sconcertati i loro e mani al volto per ripararsi dal cattivo odore. E ancora: in via Festo Avieno e poi a largo Maccagno non importa che i cassonetti siano divisi a seconda dei rifiuti che possono contenere. In quelli adibiti alla raccolta della carta, ad esempio, troneggiavano, fin oltre la capacità consentita, pile di sacchetti con rifiuti organici e indifferenziati. Molti dei quali, per giunta, anche aperti. Il contenuto disseminato sull'asfalto, pieno, dunque, di pomodori, avanzi di cibo e rimasugli dall'odore nauseabondo. L'emergenza si propaga poi di fronte ai negozi, dove al fianco dei rifiuti domestici troneggiavano anche decine di cartoni e scatole. Non sono solo poche strade perché a restare vittima di una mancata raccolta - a detta dei residenti esasperati - prolungata ormai da più giorni, sono quasi tutte le strade del quartiere nell'indifferenza dell'amministrazione territoriale. Da via Livio Andronico a via Teodosio Macrobio. In quest'ultimo caso i cassonetti sono rivoltati in terra, i rifiuti sparsi disordinatamente in strada. Analogo scenario anche in via Friggeri dove oltre ai sacchetti, troneggiavano persino i rifiuti ingombranti: ecco vecchie cassettiere, poltrone e sedie ormai rotte a comandare sulla strada.
LE DENUNCE

Nel tentativo di scorgere un'immagine dignitosa in altre zone della Capitale, purtroppo la speranza va in frantumi da Ostiense a Marconi, in via Oderisi da Gubbio e ancor di più al II municipio, nell'area circostante di piazza Bologna. Qui i residenti lo denunciano da tempo: «Il quartiere è abbandonato, i rifiuti occupano ogni centimetro di strada e l'invasione di extracomunitari e zingari è ormai insostenibile». Li vedi armati di uncini e bastoni che trafugano quei sacchetti nella certezza di poter trovare ben più di qualche straccio. Proprio il giardino che arreda piazza Bologna è incolto. Tra quel verde disordinato trionfano bottiglie di vetro, vecchie lattine, carte sporche e avanzi di cibo. Ma l'aspetto più grave è l'uso che viene fatto dei piccoli box della metro B allestiti proprio nel giardino. Rifugi per senzatetto e trasformati in piccoli dormitori, con ogni sorta di rifiuto al loro interno, mentre le transenne che circondano l'area vengono utilizzate di notte come stenditoi per far asciugare pantaloni e magliette. Il degrado prosegue e si propaga, lento e inesorabile, anche in via Lorenzo il magnifico e in viale delle Provincie. Subentra poi anche l'aspetto "folcloristico", che del resto non può mancare in nessuna farsa che si rispetti. In piazza Salerno soltanto ieri i piccoli ulivi che arredano la strada sono stati presi di mira da "occasionali" raccoglitori di olive, mentre in via Catania l'asfalto è diventato ormai arancione per colpa dei frutti caduti dagli alberi e mai raccolti dagli operatori ecologici.