Appalti G8, confiscati beni per 13 milioni di euro all'ex provveditore Balducci

Appalti G8, confiscati beni per 13 milioni di euro all'ex provveditore Balducci
di Sara Menafra
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Venerdì 19 Settembre 2014, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 07:41

E' la parola definitiva almeno dal punto di vista patrimoniale, sulla storia della cricca degli appalti.

Questa mattina i finanzieri del comando provinciale di Roma hanno confiscato beni immobili, autoveicoli, quote societarie e conti bancari dell'ex provveditore alle Opere Pubbliche di Roma nonché presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci e di tutta la sua famiglia, per un valore complessivo di circa 13 milioni di euro.

Al leader del gruppo che fino a pochi anni fa faceva il bello e il cattivo tempo su tutti gli appalti di una certa rilevanza, i finanzieri hanno sequestrato la casa di via Latina, zona San Giovanni, che da sola vale un milione di euro, più un altro appartamento nello stesso palazzo che vale 1,4 milioni, più o meno dello stesso valore e nello stesso quartiere l'appartamento intestato alla moglie.

Una bella villa sulle Dolomiti e la casa in campagna in provincia di Pesaro, oltre all'ancor più bella residenza con piscina nella zona di Montepulciano con tanto di terreno agricolo.

Il figlio Filippo perde una casa a Testaccio, un altro appartamento in via Latina sempre del valore di un milione e rotti, mentre Lorenzo, l'attore, toccato dall'indagine quando il padre si occupò di aiutarlo, dovrà cedere allo stato una casa nel centro di Roma, anzi, per la verità, un triplo appartamento.

Andranno alle casse pubbliche anche tutti i conti correnti e le vetture da un motorino Kymco intestato a Lorenzo Balducci alla Bmw del padre.

Secondo gli investigatori la cosiddetta cricca degli appalti era «un esteso e organizzato fenomeno di malaffare - si legge in una nota della GdF- definito da alcuni dei soggetti intercettati come »sistema gelatinoso« che, dal 1999, a fronte dell'uso sistematico della corruzione e di articolati illeciti tributari diretti a camuffare l'erogazione di tangenti, ha consentito la metodica assegnazione ad un numero chiuso di imprese favorite, in primis quelle di Diego Anemone, di rilevantissimi appalti pubblici, tra cui anche quelli relativi ai cosiddetti (Mondiali di Nuoto 2009, Vertice G8 all'Isola de La Maddalena, Celebrazioni del 150mo Anniversario dell'Unità d'Italia)».

La confisca dei beni di Angelo Balducci, ex provveditore alle opere pubbliche di Roma, avviene a quattro mesi di distanza dal maxi-sequestro del centro sportivo «Salaria sport Village» a Roma, centro sportivo del valore di circa 200 milioni di euro, operato dalla Guardia di Finanza di Roma nei confronti dell'imprenditore Diego Anemone.

Il tribunale di Roma ha inoltre applicato a Balducci la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per tre anni, con obbligo di soggiorno nel Comune di Roma per lo stesso periodo, «così riconoscendone la pericolosità sociale -sottolinea la GdF in una nota - quale soggetto dedito a traffici delittuosi e che vive abitualmente con i proventi di attività illecite».

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