Roma, badante si fa sposare in segreto e sottrae l'eredità: rinviata a giudizio

Roma, badante si fa sposare e sottrae l'eredità: rinviata a giudizio
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Sabato 5 Maggio 2018, 14:59 - Ultimo aggiornamento: 15:46
Si è fa sposare in gran segreto a pochi mesi dalla morte dell'anziano datore di lavoro accalappiandosi l'eredità. Protagonista della vicenda avvenuta a Roma è una badante romena di 39 anni che aveva persino citato in giudizio gli eredi, i due figli del marito, sostenendo di aver lavorato per dieci anni gratis. Alla donna, però, non è andata come sperava: il giudice del lavoro ha bocciato la sua istanza «perché infondata» e l'ha anche rinviata a giudizio per circonvenzione di incapace. Ora rischia di dover restituire centomila euro e l'appartamento coniugale preteso dal compagno/assistito quando si è ammalato e ha perso la capacità di intendere e di volere.

Gli eredi, che hanno rischiato di perdere un patrimonio da un milione di euro, hanno rivendicato l'eredità denunciando il fatto che la badante ha sposato l'anziano 70enne, piccolo imprenditore edile, con una cerimonia  in Campidoglio con pochi invitati e senza nemmeno invitare i figli. Tra i due c'era un patto che prevedeva regali, soldi, viaggi, magari anche la nuda proprietà della casa, ma l'eredità doveva rimanere integra e a favore dei figli. Da questo vincolo sarebbe nata l'idea del matrimonio in gran segreto celebrato quando all'anziano già «era stato diagnosticato un carcinoma ai polmoni con metastasi ossee» e nel dicembre dello stesso anno pure «l'incapacità di intendere e di volere, senza coscienza alcuna del valore economico dei propri beni e del proprio denaro».
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