Baby squillo: in sei rischiano il processo. Dieci hanno chiesto il patteggiamento

Baby squillo: in sei rischiano il processo. Dieci hanno chiesto il patteggiamento
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Sabato 15 Marzo 2014, 18:09 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 10:23

L'organizzatore principale del giro di prostituzione minorile e l'altro che pure cercava di guadagnarci, ma con meno successo. Il cliente che pagava le ragazzine con la cocaina e quello che avrebbe tentato un'estorsione a una di loro, girando immagini degli incontri e minacciando di diffonderle. Il commercialista che faceva circolare video pedopornografici, sempre secondo l'accusa. E poi la madre di una delle prostitute minorenni, che avrebbe sfruttato la figlia.

La procura di Roma si prepara a chiedere il rinvio a giudizio per i primi sei indagati nell'inchiesta sulle due adolescenti - 14 e 15 anni nel periodo dei fatti, l'anno scorso - che venivano fatte prostituire in un appartamento nel quartiere bene dei Parioli.

I pm hanno chiuso questa parte dell'inchiesta, che riguarda anche la cessione di droga, mentre continuano a indagare sui clienti. Per alcuni di questo gruppo iniziale di indagati i magistrati potrebbero chiedere il giudizio immediato, secondo quanto si apprende.

I sei sono Mirko Ieni, ritenuto il promotore del giro di prostituzione e accusato anche di aver ceduto droga alle due adolescenti; Nunzio Pizzacalla, pure lui accusato di sfruttamento della prostituzione; i clienti Riccardo Sbarra e Marco Galluzzo: al primo si contestano non solo i rapporti con le minorenni, ma anche di aver detenuto e ceduto materiale pedopornografico, Galluzzo è accusato invece di aver dato cocaina in cambio dei rapporti sessuali; un terzo cliente, Mario De Quattro, avrebbe cercato di ottenere 1.500 euro dopo aver filmato un incontro sessuale, minacciando di diffondere il video (l'intervento di Ieni lo convinse a desistere) e deve rispondere di tentata estorsione; infine la madre di una delle adolescenti, accusata di prostituzione minorile.

Chiusa la parte sullo sfruttamento e la cessione di droga, prosegue invece l'indagine sui clienti. Finora ne sono stati individuati 40, 20 dei quali sono indagati. Il nome più noto emerso finora è quello di Mauro Floriani, dirigente di Trenitalia e marito della senatrice di Forza Italia Alessandra Mussolini.

Dieci dei clienti indagati hanno chiesto il patteggiamento. Ma le persone coinvolte in questa brutta storia potrebbero essere ancora di più. Soprattutto vip, dirigenti e manager di importanti istituzioni, figli dei nomi che contano insomma persone facoltose.

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