Festini tra adulti e minori in varie parti della città: doppia indagine sui pedofili

Festini tra adulti e minori in varie parti della città: doppia indagine sui pedofili
di Adelaide Pierucci
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Sabato 9 Novembre 2013, 08:13 - Ultimo aggiornamento: 10 Novembre, 10:47

Si allarga il fronte dell’inchiesta sulle baby squillo. Tanto che il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Cristina Macchiusi hanno aperto un secondo fascicolo.

Aspetti ancor più torbidi, in una vicenda di per sé già squallida, sono emersi nel corso delle indagini e degli interrogatori degli arrestati. Uno su tutti: il giro di prostituzione minorile non riguarderebbe soltanto le ”lolite” dei Parioli. La nuova pista degli investigatori è quella di orge, con adulti e minori, avvenute in altri quartieri della capitale.

MIMMI

Interrogato dal gip in carcere, Mirko Ieni, detto ”Mimmi”, uno degli arrestati con l’accusa di aver sfruttato Agnese e Angela (entrambi nomi di fantasia), fa un’ammissione importante, da cui è partito un ulteriore filone d’indagine. «Le ragazze le ho conosciute in un ambiente notturno, loro facevano tardi la notte.

Non sapevo la loro età. La più grande mi aveva detto che era iscritta all’università. Anche io mi prostituisco, c’era una complicità amichevole tra tutti quanti». E’ dall’ammissione di Mirko di fare la ”vita” che gli investigatori avrebbero scoperto che l’uomo offriva sesso a pagamento a coppie. E che il giro, talvolta, si sarebbe allargato anche a minorenni.

IL COMMERCIALISTA

Gli incontri, dunque, non sarebbero avvenuti soltanto nell’appartamento affittato da Mirko Ieni in viale Parioli, dove Agnese e Angela vendevano il loro corpo per comprare «cose griffate» o per aiutare la madre a corto di soldi (nel caso di Agnese). La prostituzione minorile sarebbe di ben più ampia portata e riguarderebbe anche ragazzini. Il secondo fascicolo aperto dalla procura, infatti, ha preso le mosse anche dal contenuto di sms e telefonate che Riccardo Sbarra, il commercialista ora in carcere, ha avuto con minorenni anche maschi. L’uomo - è scritto nell’ordinanza del gip Maddalena Cipriani- mostrava un morboso interesse a incontri sessuali con ragazzine minorenni che lui stesso definiva ”lolitine”. E per incontrarne quante più poteva adescava ragazzi adolescenti, che poi pagava con soldi accreditati su posta-pay.

I MESSAGGI

Gli inquirenti starebbero passando al setaccio i messaggi, per identificare i ragazzi ai quali il commercialista prometteva soldi in cambio di «amichette giovani» con cui incontrarsi tutti assieme. Sms dal contenuto esplicito, tipo: «mi piace avere un figlio giovane che così rimorchia le ragazzine e poi le porta a papy....». Alla pressante richiesta di soldi di uno dei ragazzini, Sbarra assicura: «La ricarica te l’avevo già promessa e te la faccio, tranquillo!!!». Il giro, molto più ampio, porterà nei prossimi giorni a nuovi sviluppi investigativi.

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