Roma, baby rom, assedio continuo: «Così si spartiscono le zone»

Roma, baby rom, assedio continuo: «Così si spartiscono le zone»
di Laura Bogliolo
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Domenica 22 Ottobre 2017, 09:50 - Ultimo aggiornamento: 23 Ottobre, 08:54

Più di 80 euro spesi per ogni baby rom segnalata all'autorità giudiziaria che poi verrà affidata a un centro per minori da dove fuggirà dopo un paio d'ore per colpire in metro, in Centro, ma anche in zone più lontane come viale Marconi o Anagnina.






È quanto costa una piccola parte della procedura che serve a fermare per appena mezza giornata i raid delle baby rom. «Perdiamo ogni volta dalle 2 alle 4 ore per fare da testimoni presso i commissariati o le stazioni dei vigili e se non c'è la denuncia da parte della vittima del furto o del tentato furto diventa tutto più difficile e quando c'è l'udienza dobbiamo prendere le ferie». A raccontare una giornata passata a rincorrere le baby rom è una guardia giurata che mediamente guadagna 20-22 euro all'ora. Soldi che dovrebbe pagare l'Atac per il servizio di vigilanza (l'azienda ha un debito di quasi 18 milioni di euro).

LA MAPPA
Al costo del vigilante deve aggiungersi quello delle ore di lavoro di poliziotti, carabinieri e vigili che impiegano una giornata per segnalare le ragazzine che assediano gran parte della città: dalle stazioni della metro A e B (da Termini fino al Colosseo) alle vie dello shopping (via del Corso, viale Marconi), a quartieri come Torre Vecchia, Tor Sapienza, Magliana, Boccea, Anagnina e il centro commerciale di Castel Romano. «Se poi hai la sfortuna di vivere ad Aprilia, devi stare con gli occhi aperti: se ti riconoscono sul treno, ti distruggono l'auto che parcheggi alla stazione». La chiameremo Luigi, la guardia giurata che ogni giorno alle 6.20 prende il treno da Aprilia insieme a quelle stesse ragazzine che dopo qualche ora proverà a fermare nei vagoni della metro quando accerchiano turisti vittime di borseggi. Molti gruppi dell'esercito di 200 baby rom che ogni giorno assediano Roma partono da uno stabile occupato in via dell'Industria, ad Aprilia. Arrivano a Termini e si spartiscono le stazioni secondo ordini ben precisi. Altri dal campo di Castel Romano vengono portati da adulti con furgoncini alle stazioni: le più colpite sono Termini, Spagna, Barberini, San Giovanni, Ottaviano, Colosseo. Ci sono le squadre specializzate nei furti nella metro e quelle sguinzagliate in viale dei Fori Imperiali o per le vie del Centro. «Tempo fa fermammo un gruppo di Castel Romano- racconta un vigile - una dodicenne era stata già fermata 24 volte per furto aggravato e furto con destrezza, l'altra tredicenne 8 volte».

SOLDI PUBBLICI
Cronaca di una impunità (se si ha meno di 14 anni) che gli organizzatori di questo racket conoscono bene. Le ragazzine fermate vengono riaffidate ai genitori che fingono di non sapere o portate in centri tramite la Sala Operativa Sociale del Comune: altri soldi pubblici, altri sprechi e soprattutto nessuna speranza di strappare i minori a un giro di sfruttamento che lede ogni diritto dell'infanzia. Antonio Di Maggio, vice comandante dei vigili, coordinatore del gruppo Sicurezza Pubblica Emergenziale, ha proposto più volte la sospensione della patria potestà. L'alternativa è stata indagare i genitori per «complicità nel furto». «Le guardie giurate sarebbero più incisive se l'Atac approvasse la delibera per affidargli il ruolo di polizia amministrativa, ossia di controllori» dice Vincenzo Del Vicario, segretario nazionale Savip. Potrebbero intervenire quando le rom non pagano il biglietto. «Ma oramai - racconta la guardia giurata - anche loro fanno il ticket giornaliero per viaggiare da una stazione all'altra in cerca di prede».
 

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