Botte e rapine ai ragazzi di Roma nord: presa baby gang

Botte e rapine ai ragazzi di Roma nord: presa baby gang
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Sabato 22 Settembre 2018, 10:08 - Ultimo aggiornamento: 10:14
Una vera e propria baby gang quella che aggrediva e rapinava adolescenti nell’area tra villa Borghese e piazza Mancini. Quattro giovanissimi, di età compresa tra i 16 e 17 anni, diventati l’incubo dei loro coetanei, sono stati identificati e arrestati dai carabinieri della stazione Roma Flaminia, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale per i Minorenni di Roma, con l’accusa di rapina aggravata in concorso.

IL PROVVEDIMENTO
Il provvedimento cautelare notificato ieri dai carabinieri scaturisce dalle risultanze investigative prodotte, a seguito di due precisi episodi avvenuti uno l’8 giugno e l’altro il 4 luglio scorsi.
Il primo episodio è avvenuto verso le 21.15, nel quartiere di Vigna Stelluti, dove un ragazzo romano è stato rapinato dai quattro minorenni. Al giovane, minacciato e colpito con un pugno allo stomaco, è stato sottratto un cellulare e i soldi che aveva nel portafogli. Il secondo episodio è avvenuto verso le 21.30, a Villa Borghese.

Tre ragazzi sono stati accerchiati dalla baby gang e rapinati di  soldi, collanine, orologi, capellini, cinture firmate, cellulari. In più i quattro arestati hanno minacciato le vittime  di ritorsioni se avessero denunciato l’accaduto. Poi hanno colpito uno dei tre con un pugno al volto ed un calcio e sono fuggiti. Il giovane portato al pronto soccorso è stato medicato e dimesso con 10 giorni di prognosi.

LE DENUNCE
Dopo le denunce dei due episodi, i carabinieri  hanno avviato le indagini sulla base delle testimonianze raccolte e i presunti responsabili sono stati riconosciuti in foto e dunque individuati.
La Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni ha concordato con l’attività investigativa condotta dai militari chiedendo e ottenendo dal gip l’ordinanza che dispone le seguenti misure cautelari: per due di loro l’obbligo di permanenza in casa, affidati alle loro famiglie, mentre, per gli altri due, visti i loro precedenti e la loro aggressività nonché l’evidente possibilità di reiterare nel reato, il collocamento in comunità.
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