Corruzione per le case popolari a Roma, il dipendente del Comune al telefono: «C'avemo in mano 'a graduatoria»

Corruzione per le case popolari a Roma, il dipendente del Comune: «C'avemo in mano 'a graduatoria»
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Lunedì 17 Settembre 2018, 16:22
«C'avemo in mano 'a graduatoria, ce l'ho in mano io!». Così parlava al telefono il dipendente del Comune di Roma finito ai domiciliari con altre 5 persone per un giro di corruzione nell'ambito delle assegnazioni di locali e case popolari dell'Ater.

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L'uomo lavorava all'ispettorato edilizia - idoneità alloggiativa al Municipio Roma XV.  Per ottenere una casa bisognava pagare. «Lui vuole i sordi subito, i sordi i deve da' e j'i deve da' subito» si legge in una delle intercettazioni contenute nell'ordinanza di custodia cautelare. In una telefonata fra due dei sei arrestati, si sente: «Ecco, io sto a aspetta' quello che offre de più».

E con i clienti che non si mostravano riconoscenti, le cose venivano messe in chiaro subito: «Mò ti dico! Il signor Rocco una casa dell'Ater la prende quando dico io! - dice uno degli indagati parlando al telefono a proposito di una persona alla quale era stato dato l'indirizzo di una casa da poter occupare - Dà i sordi che je dico io, se je sta bene, se no non pija neanche 'a residenza!».
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