Malati in Atac, in azienda arrivano i medici: 5mila controlli anti-furbetti

Malati in Atac, in azienda arrivano i medici: 5mila controlli anti-furbetti
di Lorenzo De Cicco
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Lunedì 22 Maggio 2017, 07:51
Nel cifrario dei dipendenti Atac «inidoneo» è sinonimo di intoccabile. Quella dicitura stampata sul fascicolo dell'ufficio personale, di fatto, equivale a una garanzia sull'immutabilità della propria mansione. Sei impiegato? Nessuno ti può spedire al volante di un bus o nella cabina di guida di un treno metro, o ancora a dare la caccia ai portoghesi senza biglietto. Tra gli «inidonei», ovviamente, c'è gente che sconta problemi fisici piuttosto seri, incompatibili con incarichi operativi. Ma, sarà un caso, ogni volta che l'azienda ha rafforzato i controlli è venuto fuori che la gran parte degli «infortunati» stava benissimo. In attesa che il fenomeno venga studiato dagli esperti di miracoli e guarigioni prodigiose, la municipalizzata dei trasporti ha deciso di ordinare visite mediche di massa. Per quasi la metà dei suoi 11mila dipendenti.

ISPEZIONI ESTERNE
L'amministratore unico Manuel Fantasia ha deciso di appaltare a una ditta esterna le visite mediche per «il controllo dell'idoneità fisica e psico-attitudinale del personale addetto al comparto del trasporto pubblico». La commessa vale oltre 2 milioni di euro e metterà sotto osservazione «5.114 dipendenti all'anno», come si legge nel provvedimento firmato qualche settimana fa dal manager nominato dal M5S. Ogni «visita di revisione» costerà, in media, 285 euro. E la partecipata del Campidoglio potrà decidere se incrementare o diminuire il numero dei controlli fino al 20% in più o in meno nei prossimi 30 mesi, tanto durerà l'appalto. Fino ad oggi ad occuparsi delle visite sui dipendenti dell'Atac sono stati gli esperti del Cispi (Centro italiano Sicurezza, prevenzione e informazione), che avevano firmato una convenzione con l'azienda dei trasporti nell'aprile del 2014 per occuparsi della «sorveglianza sanitaria». L'accordo col Cispi è scaduto il 24 aprile scorso. Giusto qualche giorno prima l'azienda ha deciso di chiedere una proroga tecnica dell'appalto e i primi di maggio è arrivato il bando di gara europeo per organizzare le nuove ispezioni. Che avranno numeri molto più corposi rispetto al passato.

«GUARIGIONI» SOSPETTE
Già la scorsa estate, quando al timone della municipalizzata c'era l'ex diggì Marco Rettighieri e il capo del Personale era Francesca Rango, venne avviata una prima serie di controlli straordinari sui furbetti delle idoneità fisiche. Alle visite vennero accompagnati 160 dipendenti che anni prima avevano dichiarato problemi fisici tali da rendere impossibile il lavoro come autisti o come operai della manutenzione. E infatti l'azienda, proprio per rispettare queste indisposizioni, era stata costretta a ricollocarli dietro una scrivania, con mansioni impiegatizie.
Le ispezioni mediche però hanno fatto registrare miglioramenti ai limiti del sovrannaturale. Ai controlli dei camici bianchi dell'Atac, sotto la supervisione degli esperti del Cispi, si sono sottoposti oltre cento lavoratori con «inidoneità temporanee». Risultato? L'80%, si è scoperto, era in perfetta forma, tanto da tornare subito in cabina o in officina.

L'INCHIESTA
Anche tra i cosiddetti «inidonei definitivi», in molti, dopo la visita, hanno riconosciuto di essersi rimessi. Tanto da dover firmare con l'azienda un accordo transattivo per cambiare la qualifica: da «autista inidoneo» ad ausiliario del traffico, abbandonando quindi la scrivania. La vicenda, come raccontato dal Messaggero, è finita anche all'attenzione della Procura di Roma, a cui il vecchio management consegnò un esposto con i risultati degli esami, poco incline a credere a una propagazione di miracoli tra gli autisti.