«Atac, troppi guasti», l’ipotesi sabotaggio nelle carte dei pm

«Atac, troppi guasti», l’ipotesi sabotaggio nelle carte dei pm
di Michela Allegri
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Venerdì 25 Maggio 2018, 00:13 - Ultimo aggiornamento: 21:05

È successo poco più di un mese fa: nove tram che collegano piazza Venezia a Trastevere sono stati trovati con i freni bloccati da pezzi di legno e di plastica. Ora, il sospetto è che anche molti autobus dell’Atac siano stati manomessi, tanto che, per la prima volta, la Procura di Roma ipotizza che dietro il pessimo funzionamento del sistema di trasporti della Capitale ci sia anche l’ombra del sabotaggio. L’inchiesta del pubblico ministero Mario Dovinola, che indaga sugli incendi dei bus che hanno seminato il panico nelle strade di Roma le scorse settimane, corre su due binari paralleli.

Da un lato, la procura ipotizza il reato colposo di danno in materia di incolumità pubblica per i tre bus che hanno preso fuoco a distanza di poche ore: l’8 maggio, i veicoli esplosi in via del Tritone, a due passi dalla fontana di Trevi, e a Castel Porziano, e il giorno successivo, il mezzo che si è incendiato a piazza Venezia. Dall’altro lato, si indaga sull’aumento esponenziale di guasti che negli ultimi due anni hanno messo in ginocchio il sistema romano dei trasporti.

I DATI
D’altronde, sono i dati a parlare. Nel 2017, l’azienda ha rilevato una media di 380 segnalazioni al giorno per guasti e avarie. Tradotto: lo scorso anno le corse perse sono state quasi un milione e mezzo, il 30 percento in più rispetto al 2016. Il programma del 2017 prevedeva che i bus percorressero circa 153 milioni di chilometri, tra linee di superficie e metro. Di questi, ne sono stati coperti poco più di 134 milioni. Bus e tram, nello specifico, hanno viaggiato il 14,3 per cento in meno rispetto alle previsioni, tra guasti, incendi e scioperi. Nei primi tre mesi del 2018, invece, sarebbero saltate oltre 321mila corse. Dati - uniti alle denunce - che hanno portato gli inquirenti a ipotizzare che dietro ai malfunzionamenti ci possa essere una regia precisa.

Uno dei sospetti è che ci sia uno schema anche dietro la carenza della manodopera dei mezzi, un piano che potrebbe essere stato attuato da dipendenti e meccanici per mettere in difficoltà i vertici dell’azienda e per strappare ore di riposo extra. Il tutto, mentre l’Atac cerca di chiudere la partita del concordato preventivo per evitare la bancarotta e punta sulla produttività e sull’efficienza: nel piano presentato dai vertici della municipalizzata - che comunque dovrà essere rivisto dopo la parziale bocciatura della Procura di Roma - viene proposto un incremento delle ore lavorative e un rimodernamento del parco mezzi. Una svolta nel capitolo “concordato” potrebbe arrivare mercoledì, con l’udienza interlocutoria fissata al Tribunale fallimentare.
I FILONI

Per quanto riguarda il primo filone d’indagine, quello su incendi ed esplosioni, gli inquirenti hanno incaricato un ingegnere di effettuare accertamenti sulle parti meccaniche dei veicoli, per stabilire cosa abbia provocato i guasti. Gli inquirenti stanno analizzando i libretti di manutenzione dei tre autobus finiti sotto inchiesta, per capire se i veicoli siano stati riparati nella stessa officina.

Il pm Dovinola lavora anche su altri fascicoli paralleli, che raccolgono tutte le denunce sporte dalla municipalizzata nel corso degli ultimi due anni. Denunce che riguardano guasti anomali e malfunzionamenti apparentemente inspiegabili. Circostanze, unite ai dati d’esercizio, che hanno portato gli inquirenti a sospettare che nei confronti della municipalizzata capitolina sia stata messa in atto una vera e propria opera di sabotaggio. L’ultima segnalazione, in ordine di tempo, è dello scorso aprile.

A dare l’annuncio su Facebook erano state la sindaca Virginia Raggi e l’assessore Linda Meleo: «Nove tram che percorrono viale Trastevere sono stati sabotati».

I responsabili del boicottaggio avrebbero inserito pezzi di plastica e legno per bloccare i freni. «Ora i mezzi dovranno essere ripuliti - proseguiva il post - In concreto significa giorni persi a discapito del servizio e dei cittadini. L’azienda, ovviamente, ha sporto denuncia contro ignoti». Il sospetto è che dal 2016 ad oggi ci siano state varie manomissioni. Le segnalazioni arrivano direttamente da report interni alla municipalizzata.

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