Roma, Cantone bacchetta l'Atac: «Troppi appalti senza gara»

Roma, Cantone bacchetta l'Atac: «Troppi appalti senza gara»
di Lorenzo De Cicco
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Martedì 19 Settembre 2017, 07:58
Non ci sono solo i vecchi affari dei sindacati sulle mense aziendali e gli appalti anomali per le gomme dei bus, nella relazione sull'Atac appena sfornata dall'Autorità Anticorruzione. Nel rapporto del 6 settembre scorso, firmato dal presidente dell'Authority in persona, Raffaele Cantone, vengono messi nero su bianco una serie di rilievi anche sulla gestione della partecipata durante il primo anno di governo Cinquestelle della Capitale. Da giugno 2016 ad aprile 2017, si legge nella relazione spedita alla sindaca Virginia Raggi, alla Procura di Roma e alla Corte dei Conti, la municipalizzata ha assegnato quasi tutti gli appalti per comprare pneumatici senza passare per una gara pubblica. Diciassette forniture in tutto: due affidamenti diretti e quindici trattative private a cui «hanno sempre partecipato al massimo due operatori», si legge nel dossier, che punta il dito contro «il ripetuto ricorso a procedure negoziate e affidamenti diretti per acquisti frazionati».
Nel giugno 2016 l'azienda aveva appena interrotto i rapporti con il vecchio fornitore, Gommeur Srl, finito al centro di un esposto consegnato ai pm dall'ex direttore generale di Atac, Marco Rettighieri. Per questo, lamentando l'«urgenza» e la necessità di avere pezzi di ricambio per far marciare i bus, la partecipata ha assegnato per quasi un anno gli appalti senza gara, per un importo di oltre 1,85 milioni di euro. Proprio questa situazione di emergenza viene contestata dall'Anticorruzione. «Non pare che le ragioni di urgenza addotte dall'Atac - scrive Cantone - possano considerarsi non imputabili allo stesso ente aggiudicatore, come invece espressamente richiesto dal codice dei contratti». Insomma, a causare l'urgenza sarebbe stata la stessa azienda comunale, perché avrebbe avviato le procedure di gara soltanto dopo avere interrotto i rapporti col fornitore sospettato di traffici opachi. «Se la procedura fosse stata avviata per tempo», sostiene l'Anticorruzione, l'azienda avrebbe potuto intervenire anche in caso di gare deserte o revocate, come poi è effettivamente accaduto per le gomme. Ora l'Anac chiede di «verificare il superamento delle procedure negoziate e l'entrata a regime della nuova modalità», cioè la nuova gara predisposta dall'azienda.

Per quanto riguarda gli anni passati, viene confermato il sospetto iniziale di Rettighieri: che le gomme sostituite fossero spropositate rispetto alle necessità e che non ci fossero controlli dell'azienda. L'Anac ha anche scoperto che tre diverse relazioni interne dell'Atac avevano evidenziato criticità sull'appalto già nel 2012 e nel 2013, ma la commessa venne lo stesso rinnovata per altri tre anni, fino al 2016. Questo farebbe intravedere un «danno erariale», che va ad aggiungersi a «un quadro di illegittimità amministrative e contabili estremamente gravi».

LE CORPORAZIONI INTERNE
L'Anticorruzione mette nel mirino anche le mense aziendali, ormai smobilitate dopo essere state per oltre 40 anni in mano ai sindacati, senza un contratto ma solo in virtù di un accordo del '74. L'azienda nel novembre 2016 ha pubblicato il bando per riaffidare il servizio, che però sarà operativo solo «da ottobre 2017». Nel frattempo l'ex amministratore unico, Manuel Fantasia, nominato dal M5S a settembre 2016 dopo le dimissioni di Rettighieri, ha avallato nel novembre scorso «un nuovo accordo con le organizzazioni sindacali per la corresponsione del contributo per i servizi mensa nel 2016». Questo nonostante un Gruppo di Lavoro nominato da Rettighieri per indagare sul business del Dopolavoro sindacale avesse «chiaramente escluso la possibilità di un'eventuale proroga, anche solo nel periodo necessario per l'espletamento di una gara». Atac si è difesa sostenendo che l'accordo sindacale ha «evitato la mobilitazione» delle corporazioni e un possibile contenzioso. Secondo l'Anac, però, mentre per i primi sei mesi del 2016 «l'azienda doveva necessariamente corrispondere il contributo», per il secondo semestre l'Autorità rimette ogni valutazione su un possibile danno erariale alla Corte dei Conti, che ha già avviato un procedimento istruttorio.