Asili nido fuorilegge, chiusi 22 comunali
Erano senza autorizzazioni

Asili nido fuorilegge, chiusi 22 comunali Erano senza autorizzazioni
di Andrea Ossino
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Giovedì 9 Gennaio 2014, 09:13 - Ultimo aggiornamento: 09:14
Settantatr asili romani erano finiti sotto la lente d'ingrandimento della Procura della Repubblica in seguito alla denuncia sporta da alcuni esponenti del partito radicale.

Adesso le indagini coordinate dal sostituto procuratore Marcello Monteleone volgono al termine e l'iniziale sospetto degli inquirenti è stato in parte confermato: 23 strutture, che quotidianamente hanno ospitato i bambini di età compresa tra i zero e i sei anni, erano prive delle autorizzazioni necessarie. Sono state chiuse tutte, tranne una.



L’ESPOSTO

E' trascorso oltre un anno da quando l'allora consigliere regionale del partito radicale Rocco Berardo e Riccardo Magi, attuale consigliere comunale, si erano recati in procura per consegnare un copioso dossier in cui si denunciava la presenza di numerosi asili, sparsi nei diciannove ex municipi capitolini, che apparivano sprovvisti dei requisiti previsti dalla legge. In seguito, il sostituto procuratore Marcello Monteleone aveva aperto un fascicolo contro ignoti dando disposizione alla polizia municipale di verificare la documentazione in possesso delle strutture in questione.



LE INDAGINI

Durante i controlli svolti dalla polizia municipale capitolina, stando alla relazione effettuata dal comando generale, è stato scoperto che ventitrè strutture non avevano le autorizzazioni richieste. Sei, tra queste strutture, che ospitavano bambini di età compresa tra i tre e i sei anni, rientravano sotto la sfera di competenza del ministero. In altri diciassette asili, di competenza comunale, invece i servizi educativi erano dedicati anche ai minori di tre anni. Data l'assenza di autorizzazioni, alcuni gestori delle strutture educative avevano preferito chiudere i battenti dopo la visita della polizia locale capitolina, altri erano invece stati costretti a chiudere dalle autorità. I motivi per cui questi asili oggi non operano più sono diversi. In alcuni casi le strutture, almeno nei fatti, avevano tutti i requisiti richiesti ma erano privi di autorizzazioni. In altri casi invece non vi erano né i requisiti né le autorizzazioni. Sono diverse infatti le autorizzazioni che un asilo deve avere per poter accogliere i suoi giovani ospiti e accompagnarli nel processo educativo: da un'adeguata capienza al rispetto di specifiche norme igieniche, fino alla presenza di personale qualificato. Singolare è il caso di un asilo nido presente nel VII municipio (ex IX municipio): una struttura che continua ad operare nonostante l'assenza delle autorizzazioni previste.



LE RESPONSABILITÀ

A breve verrà chiusa l'inchiesta, rimasta contro ignoti, in cui vi è un solo reato ipotizzato dalla procura: omissione di atti d'ufficio. Ma non è escluso che presto un altro fascicolo sarà aperto per reati che riguardano la pubblica amministrazione. Bisogna infatti ancora capire come sia stato possibile per queste strutture operare senza i requisiti necessari e chi, tra gli amministratori dei municipi, potesse essere al corrente dell'assenza delle autorizzazioni.

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