L’ipotesi è che nel periodo delle tangenti per i filobus diretti a Tor Pagnotta, gli uomini forti all’interno di Finmeccanica abbiano trovato un altro canale, per far arrivare all’allora sindaco (2009) 200mila euro. Di qui l’accusa di corruzione. Per il Riesame, dopo una cena a casa di Lorenzo Cola in cui si sarebbe quantificata la dazione, Tommaso Di Lernia, altro imprenditore coinvolto, avrebbe curato i dettagli: «Di Lernia riferisce che trascorsa una settimana dalla cena, trovandosi in Enav riceveva l'invito del presidente Pugliesi di uscire dalla stanza perché doveva consegnare il denaro a Piso (Vincenzo ex An, non indagato ndr). In esecuzione degli accordi pregressi, egli stesso aveva affidato dei lavori per un ammontare di euro 1,5 milioni, a una impresa riconducibile al Saltamartini relativi a appalto avente oggetto i lavori di riqualificazione dell'aeroporto di Palermo». Sempre secondo Di Lernia, «la richiesta era veicolata da Vecchio Domanti (ex dirigente Enav ndr), come proveniente dal sindaco. Egli stesso aveva preso accordi con Saltamartini presso l'ufficio di quest'ultimo».
LA REPLICA
Contattato telefonicamente Alemanno commenta: «Cado dalle nuvole, non ne so nulla di questa vicenda e nemmeno dell’inchiesta. Anzi, apprendo ora che sarei indagato per corruzione». L’ex sindaco a proposito del padre della deputata di Ncd Barbara Saltamartini aggiunge: «Sì, in passato mi è capitato di incontrarlo e sono a conoscenza della sua attività di imprenditore, ma, non ho mai avuto alcun tipo di legame con lui». Secca la replica della parlamentare alfaniana: «E’ una cosa assurda - spiega Saltamartini - di cui non so nulla».
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