Anzio, proposto un referendum
per riacquisire le quote del porto

Il porto di Anzio
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Mercoledì 26 Febbraio 2014, 18:02 - Ultimo aggiornamento: 19:01
ROMA - Un coordinamento tra partiti del centrosinistra, associazioni e cittadini per chiedere che il 39% delle quote della Capo d'Anzio torni al Comune e la societ che deve realizzare il porto torni ad essere completamente pubblica e l'ipotesi di un referendum consultivo qualora l'amministrazione comunale non proceda in tal senso.

“Il 39% delle quote - spiegano dal coordinamento - è passato in modo a dir poco singolare da Italia Navigando, partecipata dal Ministero del Tesoro, a Mare 2 spa, nell'ambito di una scissione societaria attraverso la quale si è chiuso il contenzioso tra la stessa Italia Navigando e l'ingegnere Renato Marconi”. Il consiglio comunale di Anzio ha votato all'unanimità la richiesta di riacquisizione del 39% delle quote dato che né Italia Navigando né tanto meno Mare 2 hanno ottemperato a quanto previsto dai patti parasociali, garantendo a un anno dalla concessione i finanziamenti per realizzare il porto.

“Il sindaco di Anzio, Luciano Bruschini – spiega ancora il coordinamento - non ha dato corso a quella decisione e oggi la Capo d'Anzio ha per socio Marinedi, sempre riconducibile allo stesso ingegnere, ma soprattutto ha dato vita a un'iniziativa che si pone al di fuori dell'accordo di programma sottoscritto con la Regione Lazio, alle previsioni della concessione e del progetto”. Nell'ultimo consiglio comunale, invece, la maggioranza di centro destra ha bocciato l'ordine del giorno per restituire al Comune - che già detiene il 61% - il resto delle quote per evitare il tentativo di far gestire a un privato ("che il Comune non ha mai scelto e che non fornisce particolari garanzie") alcuna operazione. “Serve anzitutto un'azione di trasparenza e legalità. I bilanci della Capo d'Anzio continuano a essere nascosti dal sito del Comune e quando vengono forniti ai consiglieri comunali mancano le note integrative. Il primo obiettivo è la chiarezza – aggiungono al coordinamento – Al tempo stesso intendiamo mettere in campo ogni azione utile per arrivare alla restituzione del 39%, anche attraverso lo strumento del referendum consultivo, finora mai utilizzato ad Anzio. Un primo incontro del coordinamento ha verificato inoltre la possibilità che il referendum possa essere utilizzato anche per altre questioni (acqua, consorzio, valutazione dei dirigenti comunali, centrale di acquisto del gpl) con l'indizione di una giornata referendaria”. .
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