Ostia, ex dirigente polizia a giudizio: aiutò imprenditore sala scommesse legato alla famiglia Spada

L'ex dirigente del commissariato di Ostia, Antonio Franco
di Alessia Marani
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Giovedì 30 Novembre 2017, 16:09 - Ultimo aggiornamento: 17:44

Rinviati a giudizio l'ex dirigente del commissariato di Ostia, Antonio Franco, e altre sette persone tra le quali, Mauro Carfagna, gestore di alcune sale scommesse del Lido. Mentre sul litorale si consumava la guerra tra clan che dagli anni '90 semina sangue e morti ammazzati per le strade del X Municipio, lui, il poliziotto inviato per inchiodare delinquenti e malavitosi, stando all'accusa, copriva la presenza di Ottavio Spada nelle sale slot dell'amico imprenditore e facilitava gli interessi di quest'ultimo aiutandolo a eludere i controlli nei suoi locali. A stabilire il rinvio a giudizio la gup Anna Maria Gavoni, che ha accolto le richieste avanzate dal sostituto procuratore Mario Palazzi.

Franco, 55 anni, a Ostia dal 2009, era finito agli arresti domiciliari nel luglio del 2016: è accusato di corruzione, rivelazione del segreto d'ufficio, soppressione di atti, falsità e false dichiarazioni al pm, violazione del codice in materia di protezione dei dati personali. Invece di vigilare, secondo le indagini della Dda coordinate dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, avrebbe favorito gli interessi del «corruttore» Mauro Carfagna, classe 1975, amministratore di alcune società (Star games, Lucky break e Star vegas) di sale giochi, avvisandolo degli imminenti controlli nei locali, spendendosi per fargli ottenere pratiche amministrative, suggerendogli come comportarsi per evitare guai. 

In particolare Franco, ossessionato dalle slot («è la quarta volta che va a giocare 500 euro a botta», trascrivono gli agenti della Squadra Mobile nelle intercettazioni) a cui molti lo avrebbero visto giocare, si sarebbe adoperato affinché non risultasse la presenza di Ottavio Spada - nipote del boss Carmine, detto Romoletto, e di Roberto, il boxeur che ha dato la testata al giornalista di Nemo, ora in carcere per le estorsioni legate al racket delle case popolari - tra i frequentatori delle sale scommesse gestite da Carfagna. In cambio, sempre per l'accusa, Franco avrebbe beneficiato del pagamento del canone mensile dell'appartamento preso in affitto nel centro di Ostia che utilizzava per incontrare una giornalista locale con la quale aveva all'epoca una relazione. Giornalista inizialmente indagata per false dichiarazioni e la cui posizione è stata invece archiviata. A proposito di Ottavio Spada, il gip al momento di spiccare l'ordinanza di arresto, non ha dubbi: «Non solo s’interessa della gestione del bar (interno alla Star Vegas di via delle Canarie, ndr), ma è una sorta di protettore e socio occulto delle sale gioco». Ottavio, fra l'altro, è cognato di Fabrizio Ferreri, fratello di Alessio, colpito alle gambe da un commando armato in un recente agguato all'interno di una pizzeria di via delle Canarie. 

Insieme a Franco e a Carfagna, difesi rispettivamente dagli avvocati Nicola Capozzoli e Francesco Caroleo Grimaldi, sono stati rinviati a giudizio anche quattro ex agenti del commissariato di Ostia. Nel dicembre dello scorso anno Antonio Franco era già stato condannato a quattro anni in abbreviato nell'ambito di un processo per peculato e falso. L'accusa era quella di aver utilizzato una autovettura Smart assegnatagli al commissariato per scopi personali.

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