Roma, vigili si cambia: Di Maggio diventa il nuovo capo

Roma, vigili si cambia: Di Maggio diventa il nuovo capo
di Simone Canettieri
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Venerdì 16 Marzo 2018, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 10:23

Il valzer delle poltrone è partito di sera. La firma di Virginia Raggi è arrivata alle 20.30 di ieri ed è un colpo di spugna sugli assetti della vecchia macchina amministrativa del Campidoglio. Con il varo della nuova macrostruttura capitolina cambiano le principali figure apicali del Comune di Roma. Antonio Di Maggio è il nuovo capo della polizia municipale: prende il posto di Diego Porta, diventato responsabile del dipartimento sicurezza e protezione civile (delega che ha tenuto ad interim finora). La sindaca con questa mossa prova a dare una svolta al comando dei vigili: con Di Maggio, vigile-sceriffo per antonomasia, la grillina punta sull'uomo di polso e ordine. Porta pagherebbe, invece, una serie di «leggerezze» nell'applicazione delle ordinanze sul decoro. Che in alcuni casi non sarebbero state fatte rispettare in pieno: Raggi ha storto la bocca in più di un'occasione per la gestione delle fontane storiche, a partire da quella di Trevi, per esempio. E in questo modo la pentastellata vuole spingere ancora di più sul fronte della sicurezza (per quanto concerne le competenze dei vigili) e della lotta al degrado. Con Porta se ne va anche Marco Cardilli, delegato della sindaca e vicecapo di gabinetto, destinato alla direzione del I municipio, quello del centro storico, nervo scoperto dei grillini in quanto è un'enclave dem.

L'ORGANIGRAMMA
La nuova macrostruttura - operativa già da questa mattina - è stata disegnata dal direttore generale Franco Giampaoletti. E prevede quattro vicedirettori generali. Al momento ne sono stati designati due: Roberto Botta sarà il responsabile dell'area Servizio al territorio (Urbanistica, Lavori pubblici, Mobilità, Ambiente, Patrimonio, Politiche abitative). Botta lascia il comando del dipartimento Simu (Lavori pubblici): al suo posto Fabio Pacciani, proveniente dall'Urbanistica. Il secondo super vicedirettore generale nominato dalla sindaca è Giovanni Serra che si occuperà dell'area Servizi alla persona (Scuola, Sociale, Anagrafe e servizi al cittadino): è un dirigente che viene dal segretariato.
Rimangono da assegnare i vertici delle altre due macro-aeree che per ora scoperte: Cultura (dove sono compresi anche commercio, turismo, sport) ed Economia (la competenza spazia dal Bilancio alle Partecipate). Arriveranno dirigenti esterni.

LE ROTAZIONI
In Campidoglio la chiamano una macrostruttura di «rottura» perché rompe i baronati e le rendite di posizioni acquisite da anni negli uffici capitolini. A ruotare saranno anche molti direttori dei municipi. Dal X, quello di Ostia, viene promossa per il lavoro svolto sul litorale Cinzia Esposito che va a dirigere il dipartimento dell'Urbanistica, succedendo ad Anna Maria Grazia. Dirigerà invece il complicato municipio di Ostia Nicola De Bernardini. Raggi, inoltre, ha voluto mettere le mani in altri dipartimenti chiave: al Commercio arriva Pierluigi Ciutti (sostituisce Luigi Maggio), Luisa Massimiani sarà la responsabile della Scuola (proveniva dalle Partecipate). All'Ambiente, invece, scatta l'interim per Rosalba Matassa, Pasquale Pelusi lascia il posto e va alla Formazione professionale (che è una direzione). Confermati invece Vincenzo Vastola (Cultura), Carolina Cirillo (razionalizzazione della Spesa), Antonella Caprioli (Innovazione tecnologia). In tutto, i dirigenti interessanti dalla macrostruttura sono oltre duecento. In questo modo la sindaca Raggi mette anche una pietra sopra su quella voluta nel 2016 da Raffaele Marra, che tanti problemi (politici e giudiziari) le ha comportato.
 

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