Roma, stretta sugli ambulanti in centro: da gennaio saltano 100 licenze

Roma, stretta sugli ambulanti in centro: da gennaio saltano 100 licenze
di Camilla Mozzetti
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Lunedì 17 Settembre 2018, 07:22
Da anni girano per la città, cambiano posto ogni giorno o peggio montano più banchi di vendita simultaneamente pur avendo un solo titolo. Di chi parliamo? Degli ambulanti anomali della Capitale, un piccolo esercito composto da un centinaio di esercenti, che il Campidoglio tramite il nuovo Regolamento del commercio sulle aree pubbliche, vorrebbe ora sanare (e dunque regolarizzare) entro il prossimo 31 dicembre. Non si tratta di abusivi ma di esercenti autorizzati a vendere in più zone della città che il Comune vorrebbe ora piazzare in singoli posti. L'obiettivo è questo: dare a ognuno un unico posteggio senza ridurre però il numero delle licenze.

Consacrare, in sostanza, la presenza di banchi che vendono biancheria, pentole, calzature, borse per le strade di Roma. Piano realizzabile? Solo in parte. Il I Municipio che conta il maggior numero di banchi anomali (46) ha già fatto sapere che non sanerà nessuna bancarella. «Stiamo lavorando da giugno spiega l'assessore al Commercio, Tatiana Campioni nelle conferenze dei servizi, alla fase istruttoria delle domande di ricollocazione che ci sono pervenute dagli ambulanti stessi. Da un primo esame è evidente, tenendo conto del lavoro che abbiamo già fatto con il Tavolo Tecnico per il Decoro e le Conferenze dei Servizi per la Bolkestein (la Direttiva europea che dovrebbe far decadere i titoli e imporre un bando per l'assegnazione delle nuove licenze non entrata ancora in vigore in Italia ndr) che i luoghi richiesti sono quasi tutti incompatibili e che sarà molto difficile trovare nel Municipio i posti alternativi a quelli richiesti, visto il grado di saturazione raggiunto negli anni». Di che richieste parliamo? Gli ambulanti non si sono certo risparmiati.

LE RICHIESTE
C'è chi ha espresso il desiderio di piazzarsi mica sul lungotevere, ma in largo Goldoni, chi in via dei Condotti, chi ancora nell'area esterna del Colosseo. Ci sono anche gli ambulanti che hanno chiesto un posto a piazza Venezia o in via Frattina. L'operazione almeno in Centro pare destinata a naufragare. E non va meglio in altri Municipi come il VII che conta ufficialmente 19 posteggi anomali e non sa ancora se e in quali zone ricollocarli. Prima reazione del Campidoglio alle contrarietà? Risponde il presidente della commissione Commercio, Andrea Coia: «Con il nuovo Regolamento puntiamo a trovare dei posteggi alternativi a queste realtà ma se i Municipi obietteranno, motivando il rifiuto con la mancanza di spazi, i titoli non potranno far altro che decadere». L'ipotesi non piace tanto in certe stanze di palazzo Senatorio ma se la situazione resterà così, molto probabilmente da gennaio circa cento ambulanti non avranno più titolo per lavorare. Non è questo, però, l'unico problema che riguarda il comparto ambulante di Roma.

LE DELOCALIZZAZIONI
Il Campidoglio deve garantire le prescrizioni del Piano generale del traffico urbano del 2015 che ha evidenziato tutta una serie di strade, piazze e vie, dove per motivi di sicurezza e per garantire il rispetto del codice della strada non possono sostare le bancarelle. I Municipi, che mesi fa erano stati incaricati dal Campidoglio di trovare delle alternative per almeno 400 posteggi, sono indietro con i piani di delocalizzazione. A fare i compiti a casa finora sono stati solo il I, III, VII e X Municipio senza tuttavia completare il percorso di spostamento. Tutti gli altri devono ancora trovare delle alternative e in alcuni casi è impossibile per via dell'assenza di spazi e per l'ostilità degli ambulanti stessi che non si vogliono muoversi di un metro. In XIII Municipio ad esempio che deve spostare 14 ambulanti il piano è fermo perché gli esercenti da mesi boicottano gli incontri con i tecnici dell'amministrazione per dar seguito al piano.
 
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