Roma, i sindacati: stipendi a rischio per i dipendenti dell'Ama

Roma, i sindacati: stipendi a rischio per i dipendenti dell'Ama
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Lunedì 22 Ottobre 2018, 14:56
Da piazza del Campidoglio, dove i dipendenti dell'Ama hanno manifestato questa mattina insieme ai sindacati, per avere risposte certe dall'amministrazione sul futuro dell'azienda, arriva l'allarme lanciato dal segretario Fp-Cgil Natale Di Cola: «Se l'amministrazione comunale non garantisce per i debiti di Ama con le banche, l'azienda andrà in
crisi finanziaria e, come messo nero su bianco dal presidente Bagnacani in una recente lettera che abbiamo visionato, avrà difficoltà a pagare gli stipendi da ottobre. Gli stipendi, come avevamo previsto, sono a rischio. L'amministrazione si sbrighi a risolvere questa questa situazione e ad approvare il bilancio di Ama». 

Gli fa eco il segretario generale Fit Cisl di Roma e Lazio Marino Masucci: «Questa lettera ci lascia davvero allarmati per la sostenibilità aziendale e per gli stipendi dei lavoratori a rischio. L'azienda non ha più liquidità e sta pagando i dipendenti con i soldi incassati della Tariffa rifiuti. La gestione amministrativa della città è confusa. Ci sono seri problemi di equilibrio economico finanziario che incidono sulla qualità del servizio offerto a tutti i romani».

Giornate difficili, con la città in sofferenza per l'aumento esponenziale dei rifiuti in strada ma anche per le vicissitudini legate ai due impianti di trattemento meccanio-biologico di via Salaria e Rocca Cencia. Diverse le proteste dei residenti, andate in scena nei giorni scorsi, che accusano miasmi ricorrenti e insopportabili. Ma l'aspetto più preoccupante riguarda la mancata approvazione del Bilancio della municipalizzata dei rifiuti. Secondo l'assessore all'Ambiente, Pinuccia Montanari, che sull'argomento ha riferito giorni fa in commissione Trasparenza, il ritardo deriva da una «serie di verifiche sulle spese sostenute dall'Ama e non giustificate adeguatamente nel tempo». Ma la mancata approvazione del Bilancio sta lasciando in stand-by qualsiasi tipo di progettualità compreso lo sblocco del turnover.

Per tutte queste ragioni, i sindacati sono intenzionati a confermare lo sciopero del prossimo 5 novembre, se prima di allora non arriveranno risposte soddisfacenti, sul futuro dell'azienda, da parte dell'amministrazione capitolina.
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