Gli estremisti di Alba Dorata ospiti di Casapound: allarme vicino alla stazione Termini

Gli estremisti di Alba Dorata ospiti di Casapound: allarme vicino alla stazione Termini
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Giovedì 28 Novembre 2013, 22:00 - Ultimo aggiornamento: 22:02
I 'fascisti del terzo millennio' a Roma aprono le porte al controverso partito greco di estrema destra 'Alba Dorata'. Polemiche politiche e attenzione sul fronte della sicurezza nella Capitale, dopo il convegno organizzato da Casapound e previsto domani sera all'interno della sede: i protagonisti saranno due esponenti di Alba Dorata. Il deputato del Pd, Emanuele Fiano, ha già inviato un appello al prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, per «valutare con attenzione i profili dell'annunciato incontro e di considerare l'indesiderabilità degli ospiti greci, onde eventualmente riuscire ad impedire tale incontro».



A dichiararsi fermamente contrario all'evento è anche il consigliere comunale capitolino di Sel, Giuanluca Peciola. Domani l'incontro con Alba Dorata dovrebbe comunque svolgersi, alle 21. Per questo davanti alla sede di Casapound, in via Napoleone III nei pressi della stazione Termini, la Questura ha previsto un dispositivo di sicurezza e sorveglianza per evitare qualsiasi eventuale problema di ordine pubblico o blitz di movimenti antagonisti. A partecipare al convegno sarà Apostolos Gkletsos, ex deputato, portavoce del segretario e membro del Comitato Centrale di Alba Dorata, e Konstantinos Boviatsos, militante del movimento e responsabile di Radio Bandiera Nera Hellas. E l'obiettivo dei militanti di Casapound è capire «cosa sta davvero accadendo a pochi chilometri dalle nostre coste e, forse, domani anche a casa nostra» e «ascoltare una testimonianza di lotta».



«Questo movimento - ha spiegato Casapound - è ormai diventato uno spauracchio di dimensioni europee, tutti ne parlano ma pochi si premurano di capire davvero perchè Alba Dorata è oggi data dai sondaggi come il primo partito di Grecia.
L'evento sarà inoltre l'occasione per capire cosa c'è di vero dietro l'accusa di aver costituito un'associazione criminale che ha portato in carcere alcuni esponenti del movimento. Oppure chi si cela dietro l'agguato che ha portato alla morte di Manolis e Giorgos, i due militanti uccisi da un commando terroristico davanti a una sede del movimento».
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