Se la vittima è riuscita a sopravvivere all’agguato è perchè ha lottato con il killer. Ad indicarlo ci sono i segni di colluttazione sotto il porticato dove è avvenuta la sparatoria: alcune piante sradicate dentro dei vasi. Non solo, un colpo di pistola ha staccato di netto un dito del personal trainer che, quindi, molto probabilmente, ha cercato di afferrare la canna del revolver e di abbassare la traiettoria dei colpi.
E’ probabile che avesse un appuntamento notturno con chi ha cercato di ucciderlo. I due prima hanno parlato, poi sono venuti alle mani e, infine, il contendente ha estratto la pistola e ha fatto fuoco. Gli investigatori stanno monitorando la criminalità di Primavalle che già in un recente passato si è resa responsabile di omicidi ancora rimasti irrisolti e anche di gambizzazioni. Rimane ancora da chiarire il movente. Del resto il ferito non è in condizioni di parlare e non c’è nessun testimone oculare.
Una vendetta per un debito maturato negli interessi criminali della zona? Qualche regola non rispettata nel mondo della malavita? Per ora solo supposizioni per un’inchiesta che, almeno per ora, sembra lontana da una soluzione.
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