Ponte Marconi, musica a tutto volume dall'Acrobax. I residenti: «Non si dorme e i vigili non controllano»

Ponte Marconi, musica a tutto volume dall'Acrobax. I residenti: «Non si dorme e i vigili non controllano»
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Venerdì 13 Giugno 2014, 19:43 - Ultimo aggiornamento: 21:15
​Dal primo pomeriggio all’alba. Passano gli anni e il problema resta lo stesso: l’Acrobax raduna un sacco di gente e i vicini vengono travolti dal rumore continuo.

Nel centro sociale dell’ex cinodromo di Ponte Marconi è stata organizzata una vera e propria maratona musicale: oggi ben dodici ore di musica sparata a tutto volume che forse farà felice gli appassionati, ma fa parecchio arrabbiare i residenti di viale Marconi e dintorni. D’altronde lo slogan dice tutto: «Can’t stop the rock», il rock non si può fermare e così i decibel vanno alle stelle.



Eppure le proteste, puntuali ogni anno di questo periodo, sono molte: «Non dormiamo e non è la prima volta, ma adesso la musica è senza sosta per decine di ore, così non ce la facciamo più», spiegano dalle parti di via della Vasca Navale. E ancora: «Facciamo puntualmente continue segnalazioni ai vigili urbani, loro vengono, il volume si abbassa per pochi minuti e quando se ne vanno l'infermo ricomincia. Il municipio non riesce proprio a far rispettare le regole, eppure si tratta di un edificio occupato».



L’appuntamento al cinodromo è per l’iMusic Festival, una no stop di concerti. E la confusione è una inevitabile conseguenza visto che i palchi sono tre e la musica va avanti fino a notte fonda. E non si tratta di un solo giorno: il festival è cominciato il 12 (con un concerto ascoltato da tutto il quartiere) e finirà soltanto domenica, con un evento itinerante che toccherà il Volturno, la stazione Termini, il teatro DeMerode e l’Alexis in via Ostiense.



«Sono problemi che nascono quando ci sono questi eventi - spiega quasi rassegnato il presidente del municipio Catarci pur sottolineando che il rapporto con il quartiere è molto importante - Chiedo quindi agli organizzatori di tenerne conto. Bisogna assolutamente ridurre il danno e mettersi nei panni di chi vive lì». E aspettando che la no-stop rock passi presto, ai residenti costretti a notti insonni lancia un appello: «A loro chiedo un po’ di pazienza, sono eventi sporadici».
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