Aborto nei consultori, il Vicariato contro la Regione Lazio: «Decisione sconcertante»

Aborto nei consultori, il Vicariato contro la Regione Lazio: «Decisione sconcertante»
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Giovedì 6 Aprile 2017, 16:17 - Ultimo aggiornamento: 23:18
Il Vicariato di Roma esprime «profondo sconcerto e forte preoccupazione» per la notizia della distribuzione della pillola abortiva RU486 nei consultori familiari della Regione Lazio. Il Vicariato si è espresso con una nota dopo il via libera da parte della Regione Lazio. «Con questa scelta i consultori verranno ridotti a uffici di mera distribuzione di farmaci abortivi, acuendo nel loro personale le questioni relative all'obiezione di coscienza - afferma la Diocesi - Tutto ciò nega nei fatti uno degli obiettivi della legge 194/78, quello della tutela sociale della maternità e della pianificazione di strategie di prevenzione che agiscano sulle cause culturali, economiche e psicologiche del ricorso all'aborto. Strategie che proprio nei consultori dovrebbero trovare un luogo elettivo di realizzazione. Di non minor rilevanza sono i rischi sanitari e la mortalità connessi all'utilizzo della pillola abortiva, notevolmente superiori a quello dell'aborto con procedura chirurgica».

Secondo il Vicariato la RU486 nei consultori sarebbe un modo per distrarre l'attenzione mediatica dalle reali priorità della sanità laziale
«quali l'assistenza domiciliare che non decolla, i pronto soccorso intasati, le infinite liste di attesa, la mancata presa in carico degli anziani e dei disabili»

Arriva pronta la replica dal Pd: 
«Non capiamo lo sconcerto del Vicariato - spiega Laura Garavini, della presidenza del gruppo Pd alla Camera - In tutta Europa funzione proprio così, cioè viene somministrata senza ricovero. Dunque, bene ha fatto la giunta Zingaretti ad adottare una misura del tutto in linea con gli standard di tutela della salute delle donne».
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