«Axel, la pista del ghiaccio è diventata un rudere»: l'appello di mille bambini

«Axel, la pista del ghiaccio è diventata un rudere»: l'appello di mille bambini
di Michele Galvani
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Lunedì 21 Dicembre 2015, 13:23 - Ultimo aggiornamento: 13:25
Sta cadendo a pezzi, abbandonata come uno vecchio rudere. La pista è un fantasma di 3.000 metri quadri che aleggia su piazza Mancini. Dove il degrado rischia di tornare a regnare sovrano. Da maggio scorso mille ragazzine-atlete non possono più pattinare sul ghiaccio. L'Axel, l'unica struttura della Capitale che ospitava l'attività sportiva, è stata chiusa dal Municipio a fine aprile per abusi edilizi. E neanche Tor di Quinto è più disponibile. Nonostante la rivolta delle famiglie e gli appelli al Comune, i sigilli sono rimasti. E ora il titolare, Guido Tommasi, nella speranza di rimettere in moto l'attività, esce di scena: «La riapertura della struttura sarebbe importante per tantissime persone, per questo ho deciso di farmi da parte e cedere la partecipazione ad altri imprenditori che spero si dimostrino più capaci e credibili di me».

L'appello di Alessia Sermoneta, mamma di una bambina che faceva agonismo: «Quello era il suo mondo: le amiche, le maestre, pattinava con Carolina Kostner. Mia figlia è un'atleta federale ma non può più fare il suo sport. E' vergognoso che sia ancora chiusa, riaprirla sarebbe importante». Inaugurata il 10 ottobre del 2010 con un permesso temporaneo e costata 2,5 milioni di euro, la pista è andata avanti con una serie di proroghe senza che l'amministrazione provvedesse a sanare questa situazione. Poi il 28 aprile 2015 è stata chiusa dai vigili su direttiva del II Municipio. Le successive traversie legali e i ricorsi respinti dal Tar e dal Consiglio di Stato hanno scritto la parola fine sulla vicenda. «C'è stato un disegno - denuncia Tommasi - di togliermi di mezzo. Aldilà dell'evidente danno economico, forse quello che mi è dispiaciuto di più è stato di veder associato un progetto, nel quale abbiamo messo l'anima e la passione, a vicende di illegalità che con l'Axel non hanno mai avuto niente a che fare». Tra l'altro fa sapere Tommasi che «i vigili del fuoco hanno dato la ”scia”», cioè l'ok alla sicurezza antincendio. Il terreno è di proprietà dell'Inps che garantisce di voler risolvere la questione, ma poi prende tempo. Tanto che la Corte dei Conti starebbe per accendere un faro sulla vicenda.

LE REAZIONI
Secondo Giuseppe Ciaglia, avvocato specializzato in diritto urbanistico «l'area è adibita da decenni all'uso sportivo: si potrebbe evitare di demolire la struttura che, a parte il titolo edilizio, è in regola con tutte le autorizzazioni, sospendendo le procedure sanzionatorie. Cosa che Roma Capitale ha fatto altre volte quando ha ravvisato l'interesse pubblico». Replica Giuseppe Gerace, presidente del Municipio: «Per noi è una battaglia di legalità, anche se abbiamo chiuso una struttura abusiva senza poter gioire».