I residenti del “Celio” sono in subbuglio. Tutto il quartiere è insofferenze per quello che stanno provocando i due “stalli per autobus” in via Claudia a due passi dal Colosseo. «Abbiamo scritto a tutti - dice il presidente dell’Associazione culturale progetto Celio Paolo Gelsomini - l’ultima lettera a luglio all’assessore ai trasporti Eugenio Patanè chiedendogli un intervento urgente per spostare almeno due dei quattro stalli troppo vicini alle abitazione e al Colosseo». Dal 2018 sono stati istituiti quattro stalli per bus di sosta breve, lungo via Claudia a ridosso delle costruzioni del Tempio di Claudio e del Ninfeo di Nerone. Due verso il Largo della Sanità Militare, e due a pochi metri dal semaforo all’incrocio tra via Claudia e via Capo d’Africa verso piazza del Colosseo, in prossimità della svolta delle auto verso via Marco Aurelio, contigui alla fermata Atac del bus n.81 e ad una decina di cassonetti dei rifiuti, quasi davanti al cancello del cantiere della metro C con continui movimenti di camion. I residenti chiedono che i due stalli troppo vicino al semaforo siano spostati perchè creano troppi disagi ai residenti: oltre a costituire un pericolo per chi aspetta alla fermata, sono un ingombro per la carreggiata creando interminabili file di automobili con conseguente inquinamento dell’aria e frastuono di clacson, con frequenti litigi e risse. Questa è stata in sintesi la richiesta fatta dai residenti e dai comitati di quartiere: «Di solito di bus turistici ne arrivano 400 al giorno e ognuno sosta per almeno 10 minuti sia per far scendere e salire i turisti, è un continuo dalle 8 di mattina alle 8 di sera - dice Marcella una residente - poi vanno verso villa Celimontana dove solo alcuni possono parcheggiare anche per qualche ora.
Roma, torna l'emergenza smog. Ma il Campidoglio avverte: «L'auto? Andate a piedi»
Tra gli autobus dell’Atac, le ambulanze che vanno all’ospedale, le macchine che transitano, poi quando passa l’auto compattatore dell’Ama non ne parliamo si paralizza tutto, è un inferno, poi c'è lo smog, alcuni condomini hanno le finestre e balconi a pochi metri e sono costretti ad aprire o la mattina presto o la sera, sono sequestrati».