Trastevere, turista rapinata alla stazione: una donna cilena aggredita e derubata dai rom in ascensore

Lo sfogo dei residenti: «Risse, bivacchi e alcolizzati. Il piazzale luogo di spaccio»

Trastevere, turista rapinata alla stazione: una donna cilena aggredita e derubata dai rom in ascensore
di Emiliano Bernardini
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Lunedì 23 Gennaio 2023, 06:58 - Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio, 09:28

Scippi, risse e degrado. Suona forte l'allarme alla stazione di Trastevere nonostante i controlli nel corso del tempo si siano intensificati. Chi conosce la stazione invita a «non fidarsi delle apparenze, i soliti noti sono sempre qui nei paraggi, poveracci senza prospettive. Li ho visti morire di droga e stenti. Altre volte ho visto scoppiare risse e turisti piangere per l'ennesimo furto». Ieri l'ultimo episodio. Una turista cilena è stata accerchiata e derubata all'interno di uno degli ascensori che portano alle banchine. Sul posto sono giunti immediatamente i carabinieri della stazione di Trastevere che hanno arrestato tre donne di origini slave e di età compresa tra i 27 e 41 anni - tutte con precedenti e provenienti dal campo nomadi di Castel Romano. «E' una tratta maledetta quella che porta all'aeroporto» racconta uno dei residenti che conosce bene quel treno. «Spesso qui salgono molti turisti diretti proprio a Fiumicino che sono le prede preferite di rom e borseggiatori. I furti avvengono quasi tutti nella stazione ma spesso anche sul treno».

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«UN BRUTTO GIRO...»

Eppure a guardarla bene la stazione di Trastevere non dà l'idea di quel che accade davvero. Specialmente quando cala la notte e piazzale Flavio Biondo si trasforma nella terra di nessuno. «Sotto i portici si raduna il solito esercito di sbandati e senza tetto, un dormitorio che è difficile da arginare» racconta chi lavora o vive intorno alla Stazione. Ma il problema è un altro e più grave. Lo spaccio. Il giro è di giovani disperati: «Una banda di tossici che si raduna sempre qui» raccontano dentro un bar poco lontano dall'entrata, «un degrado pazzesco...». La conferma la danno poi le risse che spesso scoppiano anche in pieno giorno, i passeggeri vanno e vengono e di rado sono coinvolti mentre chi ha il polso della zona come lo storico giornalaio racconta di «bivacchi notturni, barboni, alcolizzati, tossici e disperati». La mattina i resti sono inequivocabili: siringhe, vomito, «la stazione puzza spesso pulisco io qui intorno, l'Ama dovrebbe farmi un monumento».
Il viavai va da un negozio di alcolici a poco prezzo allo spiazzale, la stazione si popola all'imbrunire, e come tutti gli scali è punto di ritrovo per tanti disperati.

Poco distante c'è Villa Maraini. Vicinissimo il sottopasso - ora tutto sgomberato - dove si radunavano in tanti e che era diventato terra di nessuno. Dato alle fiamme, è ora accessibile. Chi vive nella zona ammette che la sera serpeggia la paura: «Speriamo che il progetto di riqualificazione cambi davvero il volto della Stazione».

L'AGGRESSIONE

I primi di agosto una donna di 47 anni venne aggredita in via Orti di Cesare lungo le scalette che portano alla stazione. Ferita con un coltello al volto, al collo e all'addome è viva per miracolo, è arrivata al vicino ospedale San Camillo in condizioni disperate. Un passante allertò immediatamente i soccorsi, l'aggressore - compagno della vittima che vive di espedienti e ha a suo carico altri precedenti penali - è stato rintracciato e arrestato nei giorni successivi. Da allora i controlli nella zona si sono intensificati ma riuscire a ripulire la stazione continua ad essere molto complicato.

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