Roma, Trastevere e piazza Bologna i quartieri ostaggio del caos. «Ora basta, cambio casa». Viaggio nei rioni della malamovida

Tanti romani stanno decidendo di abbandonare i quartieri ostaggio di risse, bande di ubriachi e chiasso a ogni ora

Roma, Trastevere e piazza Bologna i quartieri ostaggio del caos. «Ora basta, cambio casa»
di Laura Bogliolo
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Lunedì 20 Febbraio 2023, 06:43 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 10:22

«Per dieci anni non ho dormito, così ho deciso di cambiare quartiere». Roberto ha gettato alle spalle la sua vita da residente a Trastevere. Ora vive a Prati, «lontano dalla movida sfrenata...». Come lui tanti romani stanno decidendo di abbandonare i quartieri ostaggio di risse, bande di ubriachi e chiasso a ogni ora. «Ho lasciato Campo de' Fiori, anche se amavo il rione - dice Lucia - ma era diventato pericoloso rientrare la sera a casa». C'è, invece, chi decide di rimanere e, affacciato alla finestra, senza farsi vedere per paura di ritorsioni, filma scene di follia. Video di scazzottate a Trastevere, o di ragazzi che a piazza Bologna gareggiano nella distruzione di auto prendendo a calci gli specchietti, saltando sopra ai cofani. Da ponte Sisto invece si gettano le biciclette a noleggio nel Tevere. E a Trastevere ieri si lanciava l'allarme: «Stiamo chiedendo al Campidoglio di rinnovare al più presto l'ordinanza che impone ai mini market la chiusura alle 22 - dice Simonetta Marcellini, presidente del comitato "Emergenza Trastevere" - ci risulta che sia scaduta e invece era un ottimo strumento per contrastare la malamovida che nel nostro rione si sta concentrando sempre di più a piazza San Cosimato, oltre che a piazza Trilussa: ormai - aggiunge - siamo quasi assuefatti a chiasso, risse e spaccio, vediamo bande di ragazzini vestiti uguali, indossano una sorta di divisa e poi si fronteggiano».

 

Sono 14 i comitati di residenti che fanno parte della "Rete per una città vivibile", creata per combattere contro la malamovida.

Ne fanno parte residenti del Centro, ma anche di piazza Bologna, «ormai in mano a bande di minorenni». «Si ritrovano nel vicino giardino di via Severano - racconta Luca Laurenti, residente - bevono fino a ubriacarsi, litigano e si picchiano, poi prendono a calci le vetture parcheggiate, per non parlare - aggiunge - dei bisogni fatti in strada, problema da non sottovalutare visto che l'Ama non passa a pulire le vie». Ma c'è anche il tema dello spaccio, «della droga - spiegavano ieri nel quartiere - nascosta dentro le centraline di distribuzione dei servizi, quelle con gli sportelletti che si trovano in strada».

SOPRAVVIVENZA

La droga viene spacciata anche a Campo de' Fiori «dove la movida - dice Sara, residente in via dei Cappellari - c'è ogni sera». Il racconto delle notti è disarmante: «I locali, ma anche i cosiddetti artisti di strada, o meglio "fracassoni", usano altoparlanti, i nostri appartamenti si trasformano in discoteche: i ragazzini si ubriacano con gli shottini, litigano, per non parlare dei loro bisogni fatti accanto ai portoni». A San Lorenzo, secondo Katia Pace, del comitato di quartiere «la situazione invece è migliorata tanto che molta della movida sfrenata si è trasferita a piazza Bologna». Ma la "ricetta" dei sanlorenzini quale è? «Più controlli, coordinamento con il Municipio, ma anche eventi culturali come gli spettacoli teatrali che abbiamo organizzato a piazza dell'Immacolata». Banalmente, sembra funzionare come deterrente anche il servizio dell'Ama che a mezzanotte prevede il lavaggio della strada.

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