Il tram in via Nazionale «opera inutile e dannosa». ll 13 ottobre le criticità dell’intervento in Consiglio comunale

Pica (Fiepet-Confesercenti): «Lungo le linee del 2 e dell’8, crollo dei fatturati delle aziende»

Il tram in via Nazionale «opera inutile e dannosa». ll 13 ottobre le criticità dell intervento in Consiglio comunale
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Lunedì 2 Ottobre 2023, 00:09

«Un’opera sbagliata, come tutti i nuovi tram che dove sono stati creati hanno causato il crollo dei affari e la desertificazione commerciale». Va giù duro Claudio Pica, presidente della Federazione italiana Esercenti pubblici e Turistici, la Fiepet, contro il progetto, spinto dalla lobby pro tram cara a una certa sinistra e nel silenzio complice dei finti ecologisti, di realizzare una nuova linea tranviaria fra Termini (palazzo Massimo), il Vaticano (piazza Risorgimento) e l’Aurelio (piazza Giureconsulti). Dopo settimane di inchiesta, grazie alle opposizioni, i problemi di quest’opera, fino a oggi blindatissima, arriveranno in Consiglio comunale per essere discussi in una seduta straordinaria.

L’OPERA

Un cantiere da avviare ad aprile del prossimo anno che durerà (almeno) fino a febbraio 2028 prima che i tram inizino a sferragliare e stridere per le strade più delicate del centro storico di Roma: da Termini per via Einaudi fino a piazza della Repubblica.

Poi, tutta via Nazionale, via IV Novembre, piazza Venezia. Da lì, chiusura di via del Plebiscito per farne una preferenziale, poi largo Argentina, corso Vittorio. Superato il Tevere a ponte Vittorio Emanuela, il “ramo” Vaticano passerà sotto i medievali archi di Passetto di Borgo prima di arrivare a piazza Risorgimento. L’altro lato, quello Aurelio, vede i binari accostati al marciapiede dell’ospedale Santo Spirito in Sassia chiudendo l’accesso al pronto soccorso; poi piazza della Rovere, la Galleria sotto il Gianicolo, porta Cavalleggeri e tutta via Gregorio VII fino a piazza Giureconsulti. 

UN CORO DI NO

Contro quest’opera - a parte i rilievi espressi nelle undici pagine di parere condizionato espresse dalla Soprintendenza - si sono schierati residenti, tutto il mondo del commercio, alti ufficiali dei vigili urbani e sindacati di pizzardoni, tassisti e personale medico, associazioni dei motociclisti. Poi, archeologi e storici, ingegneri del traffico e ingegneri acustici e persino il presidente nazionale della Società italiana Sistema 118, il prof. Mario Balzanelli.

I PROBLEMI 

Per la Soprintendenza, tutto il centro è area «ad altissimo rischio»: dai Mercati di Traiano al palazzi rinascimentali, il tram è un nemico delle antichità. Mancano le aree in cui tanto gli operatori Ama quanto i trasportatori possano operare in sicurezza per il carico e scarico merci e per la raccolta dei rifiuti. Il “tappo” triplo per il traffico: Termini/Repubblica, via IV Novembre e il Santo Spirito sono a rischio paralisi.

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«Il Tva è inutile:», dice Pica che aggiunge: «quando il Comune ha realizzato altre linee, come l’8 o il 2 a Flaminia, si sono registrate perdine di milioni di euro nei fatturati delle aziende: dove c’è il tram crollano gli affari. E io posso testimoniarlo in prima persona: l’8 in via Arenula ha causato danni enormi all’attività commerciale di famiglia. Via Nazionale e Corso Vittorio stavano ripartendo, lentamente tornando ai livelli antecedenti alla crisi degli ultimi anni. Il prossimo 13 ottobre, saremo presenti in Consiglio per portare il nostro disagio e le nostre proposte». 
Fernando M. Magliaro

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