Roma, a Monti via gli smartphone in classe: «Solo per attività formative e con buon senso»

Il liceo Cavour nel rione Monti
di Raffaele Marra
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Mercoledì 21 Dicembre 2022, 15:57

Via gli smartphone in classe durante le lezioni: lo stabilisce o meglio lo “consiglia” una nuova circolare del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. I cellulari potranno essere usati solo “con il consenso del docente, per finalità inclusive, didattiche e formative”. Nella circolare pare non siano state introdotte sanzioni disciplinari per gli studenti che non seguiranno le regole, i quali verranno richiamati solo “al senso di responsabilità”. «Li farò usare limitatamente a quelle attività didattiche che non solo lo richiedono, anche in un'ottica inclusiva (ad esempio per applicazioni di supporto a chi si trova in condizioni di svantaggio) - dice il professore Carlo Scognamiglio del liceo scientifico statale Camillo Cavour di via delle Carine 1, nel Rione Monti - ma che possono favorire proprio una maggiore consapevolezza e controllo nell'uso di tali strumenti, sempre sotto il mio controllo, e con finalità  formative, come del resto è  previsto nel quadro del Piano Nazionale Scuola Digitale».

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La circolare ministeriale si muove a detta del professore su un punto di equilibrio: «Per un verso evoca una oggettiva contraddizione tra la dimensione dell'apprendimento scolastico, che esige concentrazione e partecipazione attiva, e l'uso degli smartphone, definiti come strumenti di distrazione e in qualche modo di isolamento - continua il professore - Al tempo stesso, ne autorizza l'uso a fini didattici, il che è del tutto corretto, proprio in virtù della costruzione di una cittadinanza digitale, volta a prevenire molti rischi connessi all'uso improprio dei dispositivi».

L’indagine conoscitiva del ministero ha fatto emergere in questi ultimi mesi i rischi dell'abuso dello smartphone tra i minori. «In alcuni licei romani, ad esempio, si sta consumando una classica divisione tra docenti "apocalittici" e "integrati". I primi vorrebbero escludere del tutto dalla didattica l'uso di smartphone, perché ne temono gli effetti negativi, soprattutto sull'apprendimento. Altri, invece, accolgono in modo entusiasticamente acritico ogni innovazione tecnologica» conclude il professore del Cavour che ci tiene a sottolineare che parla a titolo personale (quindi dice quello che intenderà fare con i suoi alunni, ndr) e non a nome di tutti i docenti del Liceo. Concorde alle regole di “buon senso” Mario Rusconi Presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma: «La circolare del ministro Valditara relativamente all’uso del cellulare in classe risponde a mio parere a due criteri, di buon senso e buona educazione. Educare gli studenti ad uno uso corretto dei device e al rispetto delle regole sarà utile dopo al loro inserimento nel mondo lavorativo e al loro progetto di vita».

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