Era lì, sul ciglio del parapetto di Ponte Sisto, pronta a gettarsi nel Tevere a soli 17 anni. Claudia, la chiameremo così, è una ragazzina italiana, vittima delle sue insicurezze, che sono proprie di un’adolescente e, in parte, anche prevedibili alla sua età. Ma soprattutto è vittima di un fidanzato, pregiudicato, che per mesi, secondo quanto ha poi potuto ricostruire la polizia, la teneva in pugno. Non era solo possesso, malsano e deviato.
Roma, maxi-schianto nella notte sull'Aurelia: sei feriti gravi
Lui più grande di sette anni con una sfilza di reati alle spalle disponeva di fatto della sua vita come fosse un oggetto, un qualcosa che si può usare e spostare come un bicchiere da un angolo all’altro del tavolo. Lei più piccola, incapace di discernere l’infatuazione dal pericolo, perché soggiogata dall’attrazione e da quello che a suo sentire era affetto sincero, non ha saputo mai dire di no. Non ha saputo difendersi neanche di fronte all’istigazione al suicidio. Perché se Claudia all’alba di sabato è salita sul parapetto di Ponte Sisto la responsabilità è anche del suo ragazzo che l’ha spinta a meditare il gesto.
Quando un passante vedendola ieri mattina intorno alle 6.2 su quel parapetto l’ha tirata giù, la ragazzina non smetteva di piangere, era aggressiva, ha provato a divincolarsi aggredendo chi l’aveva salvata.
I soccorsi
Da qui è partita la chiamata ai soccorsi e sul posto sono arrivati gli agenti di polizia del commissariato Trastevere.
Colleferro, autista Cotral accoltellato perché non cambia la corsa. Sindacati: «Violenza inaudita»
I familiari
Quando ormai era mattina, la polizia è riuscita a rintracciare i genitori di Claudia che già erano molto preoccupati non vedendola tornare a casa e senza ricevere risposta agli innumerevoli messaggi e chiamate al cellulare. La madre, scossa e in lacrime, ha ricostruito in parte quel rapporto che la figlia aveva instaurato con il 24enne aggiungendo che già in passato Claudia aveva dato segni di instabilità e che pertanto era seguita da alcuni specialisti.
Cerveteri, picchia la compagna in auto e finisce fuori strada: indagato per maltrattamenti
Purtroppo non è questo il primo caso di una minore che tenta il suicidio. Molteplici i fattori, secondo i medici, che spingono i ragazzini a pensare all’estremo gesto. Pesano i due anni di pandemia da Covid-19, l’assenza della socialità a discapito di una socialità deviata e disturbata dall’uso dei social. Nel caso di Claudia, in base a quanto ricostruito, però le ragioni andrebbero ricondotte a quel rapporto con il 24enne nato per caso, tra comitive di giovani che si incontrano e conoscono. Andava avanti ormai da po’, nonostante la contrarietà dei genitori di lei. Non si può escludere che venerdì sera i due siano usciti e che abbiano poi forse litigato. Claudia è rimasta da sola a Trastevere. Da sola ha poi camminato fino a Ponte Sisto e all’alba, quando ormai il Rione dormiva, è salita sul parapetto fino a che un estraneo è riuscito a prenderla in vita e a tirarla giù.