Roma, sottopassi occupati dai senzatetto: da Corso d'Italia a via del Tritone «impossibile attraversarli», la denuncia dei residenti

Gli spazi nel tratto tra piazza Fiume e piazzale di Porta Pia sono diventati ormai proprietà privata, impossibile avvicinarsi o addirittura utilizzarli.

Roma, sottopassi occupati dai senzatetto: da Corso d'Italia a via del Tritone «impossibile attraversarli», la denuncia dei residenti
di Laura Bogliolo
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Sabato 12 Novembre 2022, 07:02 - Ultimo aggiornamento: 15:37

Luoghi pubblici negati ai romani, angoli inghiotti dal degrado, un virus che ormai ha infettato la città e che sembra essere impossibile debellare. Impassibili. Così sembrano restare le istituzioni davanti allo scempio dei sottopassi di molte parti della città. Inagibili, sbarrati, sono il rifugio di senzatetto e sbandati quelli di Corso d'Italia. Tende, sporcizia e chissà altro in quelli davanti all'ex cinema.
Gli spazi nel tratto tra piazza Fiume e piazzale di Porta Pia sono diventati ormai proprietà privata, impossibile avvicinarsi o addirittura utilizzarli. «Lì ci vivono - denunciava ieri mattina Mario, residente da sempre a piazza Fiume - siamo disperati, perché non si riesce proprio ad assicurare la sicurezza al sottopasso». Affacciandosi lo scempio è impressionante: scarpe, taniche di acqua, coperte, sporcizia, escrementi e poi delle lenzuola appese per nascondere il rifugio creato alle vie di fuga del sottopasso Ignazio Guidi. C'è degrado, da sempre, ma c'è anche un problema di sicurezza. Perché se dovesse scoppiare un incendio e fosse necessario fuggire verso la superficie, le uscite sarebbero bloccate.

 


I PERICOLI
Davanti a tanto degrado, anche le storiche sentinelle, quei residenti coraggiosi che alle spalle hanno accumulato decine di esposti presentati al Comune, ogni tanto avrebbero voglia di arrendersi. È ironico, ad esempio, Paolo Peroso, storico presidente dell'associazione Amici di Porta Pia che nonostante in passato sia stato minacciato, anche ieri, per l'ennesima volta, ha effettuato un giro di perlustrazione lungo corso d'Italia e ha segnalato la presenza delle vie di fuga del sottopasso ostruite, occupate dai rifugi. «Va benissimo che le uscite siano chiuse.... e che ci costruiscano favelas .. che dovrei dire? Sono stanco, dopo anni di denunce non si riesce proprio a far rispettare le regole». Regole negate a chi paga le tasse, a chi merita una città pulita e sicura.
In via Campania un altro orrore: l'accesso al sottovia Ignazio Guidi è una baraccopoli.

Non c'è solo l'odore nauseabondo ad allontanare chi voglia avvicinarsi, ma anche cani che abbaiano e grida in lontananza. Eppure siamo a pochi passi da via Veneto, la strada della Dolce vita sempre più ostaggio del degrado.


I LUOGHI DELL'OBLIO
In via del Tritone, poi, c'è un altro buco nero, un altro spazio dimenticato da anni, caduto nell'oblio. Definito dal Comune «un'opera d'arte stradale di rilievo» il sottopassaggio di via del Tritone creato nel 1954, in realtà, è come se sulla toponomastica di chi gestisce la città non esistesse. È chiuso, sbarrato da anni e nessuno lo pulisce. Prima nel sottopasso che consentirebbe di superare il pericoloso incrocio che porta a via dei Due Macelli, c'era una libreria, poi un negozio di borse, poi l'oblio.
L'accesso è chiuso da un piccolo cancello e l'Ama (dissero anni fa) non poteva pulire perché non aveva le chiavi che dovrebbe fornire il Campidoglio. Quindi nessuno interviene e cartacce, bottiglie e immondizia di ogni genere si accumulano sempre di più, ogni giorno. E siamo, tra l'altro, in uno degli angoli più utilizzati dai turisti, lungo la strada che porta sia a Fontana di Trevi che a piazza di Spagna. «È veramente una vergogna - il commento di Isa, residente in via Francesco Crispi - facciamo una pessima figura con i turisti che vengono da ogni parte del mondo a vedere i nostri preziosi e unici monumenti».

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