Roma Pride 2023: percorso, strade chiuse e bus deviati. Gualtieri: «Capitale inclusiva, a Riad un Expo oppressivo»

Affondo del sindaco che ieri ha registrato i figli di due coppie di mamme: è polemica

Roma Pride 2023: percorso, strade chiuse e bus deviati. Gualtieri: «Capitale inclusiva, a Riad un Expo oppressivo»
di Francesco Pacifico
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Sabato 10 Giugno 2023, 00:21

A 24 ore dall’inizio del Roma Pride (partenza oggi alle 15 da piazza della Repubblica) Roberto Gualtieri ieri ha annunciato di aver «proceduto a Roma alla trascrizione dei primi due atti di nascita esteri di figli di due mamme». Una decisione che ha finito per scatenare nuove polemiche sul riconoscimento dei figli nati da coppie dello stesso sesso: Fratelli d’Italia è pronta a chiedere l’intervento della Prefettura. Ma il primo cittadino non ha intenzione di fare passi indietro: rivendica di «avere solo applicato la Costituzione» e di lavorare per rendere «Roma sempre più inclusiva». Un tema, il rispetto dei diritti, centrale anche nella corsa della Capitale per organizzare l’Expo del 2030. Soprattutto per segnalare i limiti della candidatura saudita. «Di sicuro Riad - ha sottolineato il primo cittadino - ha tanti soldi da spendere, ma noi abbiamo la bellezza di un progetto straordinario. E poi abbiamo una caratteristica di cui sono orgoglioso: Roma è una città inclusiva, democratica, che rispetta i diritti di tutti. Siamo in competizione con altre città, una delle quali è Riad, in cui i diritti Lgbt+ come quelli delle donne e dei lavoratori sono calpestati. Expo sarà anche il modo di mostrare il volto di una città aperta e inclusiva. C’è invece il rischio, a Riad, di avere un Expo cupo, oppressivo e oscuro». E ha anche suggerito di non ripetere quanto «accaduto coi Mondiali del Qatar», cioè «in un Paese dove i diritti erano rispettati poco e male». 

Roma città inclusiva che tutela ogni forma di diritto.

E Gualtieri - dopo aver firmato a fine marzo un appello con i colleghi di Bari, Bologna, Firenze, Milano, Napoli e Torino in questa direzione - sempre ieri ha spiegato che «con questa trascrizione garantiamo ai bimbi il riconoscimento della cittadinanza italiana, con i relativi diritti, e alle madri pieni doveri nei loro confronti». Sono stati registrati un bambino nato in Francia da madri italiana e francese e una bambina nata in Inghilterra, da una donna italiana e una britannica. «Si tratta di due certificati già formati all’estero e, con questa trascrizione, riconosciamo quello che è già sancito nei loro Paesi di nascita, ovvero che questi bambini hanno due mamme, e non solo una». A marzo, dopo l’appello dei sindaci, il ministro della Famiglia, Eugenia Roccella, aveva ricordato che su questa materia «ci sono leggi e una sentenza precisa». Più precisamente, quella con cui la Cassazione ha stabilito che i bambini nati all’estero con maternità surrogata possono essere riconosciuti in Italia come figli di entrambi i genitori, ma non con trascrizione diretta all’anagrafe: serve l’adozione con una sentenza di un giudice. Anche per questo da Fratelli d’Italia, il consigliere Federico Rocca fa sapere: «Ci rivolgeremo al prefetto di Roma, Lamberto Giannini, perché il sindaco deve attenersi al rispetto delle leggi e non può stravolgerle per i propri convincimenti politici». A destra, c’è il timore che si possano superare i paletti alla gestazione per altri, già al centro delle polemiche per il patrocinio ritirato dalla Regione al Romapride. «Gualtieri ignora Roma - ha notato Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia - ma si occupa di violare le leggi favorendo l’utero in affitto. Vergogna». Critiche alle quali il sindaco ha risposto: «Dichiarazioni incredibili, pazzesche. Si continuano a tirare in ballo altre questioni. Noi difendiamo solo la Costituzione».

LA MARCIA
Intanto, con Paola e Chiara madrine dell’evento, è previsto oggi alle 15 da piazza della Repubblica l’avvio del Romapride. Dopo le polemiche per il ritiro al patrocinio per i riferimenti alla gestazione per altri, il governatore Francesco Rocca, si rammarica di «essere caduto in questa provocazione» e chiede scusa «a coloro che andranno in piazza per rivendicare la loro libertà di amare». Sono attese almeno 20mila persone tra carri e musica. Previste sul percorso variazioni alla circolazione delle auto e dei bus. Dalle 13.30 alle 15.30 interdetta al traffico piazza della Repubblica, ma stop alla sosta e chiusure temporanee su tutto il percorso: via Einaudi, piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza dell’Esquilino, via Liberiana, piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana, largo Brancaccio, via dello Statuto, piazza Vittorio, via Emanuele Filiberto, viale Manzoni, via Labicana e piazza del Colosseo per giungere ai Fori Imperiali. 


 

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