Roma, negli hotel manca personale esperto. L'appello dei gestori: «Costretti a cercare altrove»

Roscioli (Federalberghi): "Necessari corsi di formazione specifici". Ed è allarme per gli stagionale: carenze di organico per 4 imprese su 5

Roma, negli hotel manca personale esperto. L'appello dei gestori: «Costretti a cercare altrove»
di Fabio Rossi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 12 Aprile 2023, 06:38

Il livello medio delle strutture ricettive romane cresce, con l'apertura di nuovi alberghi di fascia alta. E ora, con la grande ripresa del turismo nella Città eterna, il problema degli operatori del settore riguarda non soltanto la ricerca dei lavoratori stagionali - che tocca soprattutto il litorale romano e le località balneari del Lazio - ma soprattutto il reclutamento di professionalità adeguate all'offerta. «Bisogna avviare rapidamente percorsi di formazione professionale mirati sulle nuove esigenze del settore», sottolinea il presidente di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli.

Se per alcuni profili le imprese possono fare da sole, con corsi di formazione e tirocini personalizzati, «il problema lo abbiamo con il personale esterno, tipo quello per le pulizie e per le sale - spiega Roscioli - per il quale spesso facciamo fatica a trovare persone adeguatamente professionalizzate, in linea con il livello dell'offerta ricettiva, che a Roma è notevolmente aumentato».

Tanto che diversi operatori sono costretti a offrire contratti a tempo determinato a lavoratori provenienti da altre regioni italiane o stranieri: «Sembra incredibile, ma nella Capitale le persone disponibili non sono sufficienti a coprire i posti di lavoro necessari ad assicurare il funzionamento a pieno regime di tutte le strutture», sbotta un albergatore del centro storico.

IL TREND
Se in città mancano professionalità di livello alto, in vista della stagione estiva si ripropone anche il problema degli stagionali - camerieri, cuochi, pizzaioli, bagnini - peggiorato ulteriormente dalla grande crescita del flusso di turisti in arrivo, ormai tornato sui livelli pre-pandemia. Secondo il centro studi dell'Anpit (Associazione nazionale per l'industria e il terziario) nel 2022 circa il 70 per cento delle imprese del Lazio registrava una carenza tra il 16 e il 24 per cento del personale stagionale, ma per l'estate del 2023 la percentuale di posti vacanti sarà nettamente maggiore. Il report elaborato da "Articolo 46", il centro studi dell'Associazione, indica che circa l'83 per cento delle imprese intervistate in tutta la regione prevede una mancanza di personale in una forbice che oscilla tra il 20 e il 30 per cento: i segmenti più colpiti riguardano il terziario, in particolare il turismo alberghiero e le attività di ristorazione.

«È necessario intervenire su come avvicinare domanda e offerta e quindi indirizzare i giovani, che già studiano nel settore alberghiero, verso le aziende - sostiene Federico Iadicicco, presidente nazionale di Anpit Azienda Italia - Questo passaggio potrebbe essere fattibile attraverso un meccanismo di rapporto strutturato tra formazione e imprese, dove nell'ambito della ristorazione e delle attività ricettive possano esservi all'interno delle vere e proprie Academy che consentano di formare tutti quei giovani che sono pronti ad entrare nel mondo del lavoro».

Gli operatori, intanto corrono ai ripari: «Ci siamo affidati anche ad alcune agenzie interinali per reclutare personale di esperienza e con capacità all'altezza dei servizi che la nostra struttura di ristorazione offre, visto che abbiamo una clientela internazionale ma ci vengono a trovare anche moltissimi romani - dice Alfredo Guida, general manager del ristorante "Aforisma", nel centro storico - Per quelle posizioni «che non richiedono una grande esperienza, ma che possiamo formare direttamente noi investendo tempo e denaro, per la ricerca di giovani che hanno voglia di fare contiamo anche sul passaparola».

© RIPRODUZIONE RISERVATA