Roma, le strade come giungle: lunedì il via agli sfalci (si parte dal Centro)

Per ridurre i problemi le operazioni di pulizia si effettueranno di notte

Roma, le strade come giungle: lunedì il via agli sfalci. Si parte dal Centro
di Francesco Pacifico
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Sabato 27 Agosto 2022, 06:57 - Ultimo aggiornamento: 12 Settembre, 16:26

Con i marciapiedi e le strade di Roma diventati ormai piccole giungle spontanee, il Comune prova a recuperare il troppo tempo perduto e da lunedì partirà con i lavori di diserbo sulle arterie della grande viabilità cittadina. Interventi tardivi, anche perché queste manutenzioni sono di fatto ferme da quasi cinque anni. Infatti scontano i ritardi nell'affidamento dell'appalto del diserbo - valore 13 milioni di euro e diviso in 16 lotti - lanciato a sua volta fuori tempo massimo durante la vecchia amministrazione e che in fase di assegnazione ha registrato ogni sorta di disavventura: l'assenza di uno dei commissari che dovevano valutare le offerta, contenziosi e lentezza da parte dei Municipi per avviare le opere di loro competenza. Senza dimenticare in questo caos la decisione del Comune di trasferire la gestione del lotto 16 - quello della grande viabilità e che riguarda 1.284 di chilometri di grande viabilità - al dipartimento Ambiente togliendola a quello Decoro, che sconta in questa fase un forte deficit di personale.

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IL CRONOPROGRAMMA
Finalmente si parte, mentre le erbacce hanno invaso quartieri centrali (Testaccio o Aventino) o periferici come la Magliana e Centocelle. E il cronoprogramma prevede che fino a settembre saranno estirpate le erbacce e le sterpaglie in Centro a lungotevere Marzio, a lungotevere Testaccio, a lungotevere dei Fiorentini, a via Sabotino, sul Muro Torto, a corso d'Italia; andando verso Nord a via Flaminia vecchia, a via Cassia (nel tratto da via Baccanello all'Olgiata) e in quello tra via Oriolo Romano e l'Ospedale San Pietro, a via della Storta; sul quadrante Ovest a via Trionfale, via Damiano Chiesa, a via della Pisana, via della Vignaccia e via Senorbi, mentre sul fronte Sudest i giardinieri saranno all'opera sul Viadotto dei Presidenti e a via Tiburtina. Su questi tratti di strada sono previsti rallentamenti e restrizioni delle carreggiate, anche per limitare il disagio agli automobilisti si proverà a fare i lavori di notte e nelle prime ore della giornata. Conclusi questi interventi si andrà avanti nel resto della città.
L'ALLARME
Il sindaco Roberto Gualtieri, presentando a inizio settimana agli assessori il nuovo capo di gabinetto Alberto Stancanelli, ha segnalato questo problema come prioritario.

Anche perché il caldo torrido degli ultimi mesi ha prima fatto crescere a dismisure le sterpaglie e poi le ha seccate: se nei mesi scorsi queste piante hanno generato non pochi incendi, adesso c'è il timore che le erbacce possano a settembre, quando arriveranno i grandi acquazzoni e le folate di vento di fine estate, foglie e erbacce possano intasare le caditoie e causare pericolosi allagamenti. Da qui la richiesta all'assessore all'Ambiente, Sabrina Alfonsi, di accelerare queste operazioni di pulizia, senza le quali non può iniziare lo svuotamento dei tombini da parte del Simu, il Dipartimento dei lavori pubblici.

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IL TAVOLO DEL DECORO
Al riguardo, su questo fronte, lunedì si aprirà in Campidoglio il tavolo del decoro, coordinato dal vicecapo di gabinetto Nicola De Bernardini, che rispetto al passato vedrà presenti accanto al sindaco e alla protezione civile capitolina anche i presidenti del quindici Municipi. Ai quali si chiederà conto del lavoro fatto, perché soltanto la metà avrebbe fatto affidato i lavori per la pulizia della viabilità di loro competenza. E parliamo di oltre 3.800 chilometri di strade. Sempre allo stesso tavolo le parti discuteranno del calendario delle potature che inizierà in autunno, del nuovo contratto di servizio dell'Ama, della possibilità di aumentare le risorse per le ex circoscrizioni sul diserbo (i minisindaci chiedono più fondi) e della bonifica dell'area di Centocelle che ospita gli sfasciacarrozze dopo il rogo del luglio scorso. Su questo fronte, poi, sono ancora tutte ferme le procedure per il trasferimento degli autodemolitori.
 

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