Roma, B&b «selvaggio»: rivolta del Centro contro gli affittacamere. «Serve il numero chiuso per evitare il caos»

Il I Municipio renderà più difficili le autorizzazioni per avviare nuove attività

«Stop al B&b selvaggio», la rivolta del Centro contro gli affittacamere. «Serve il numero chiuso per evitare il caos»
di Francesco Pacifico
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Venerdì 16 Dicembre 2022, 00:53 - Ultimo aggiornamento: 13:48

In Centro monta la rivolta dei residenti e della giunta del I Municipio contro il proliferare dei bed & breakfast. L’amministrazione guidata da Lorenza Bonaccorsi è pronta a stretta e spinge sul Comune sia per un nuovo regolamento più stringente per il settore sia perché il sindaco Gualtieri faccia pressioni sul governo per ottenere una norma nazionale in difesa di Roma. Dal canto loro, in Campidoglio, Gualtieri e l’assessore al Turismo, Alessandro Onorato, stanno lavorando a una proposta da portare a inizio 2023 in Aula Giulio Cesare per bloccare il boom di B&b in Centro. Più precisamente nei quasi 1.500 ettari del Sito Unesco. Anche perché nel cuore della Capitale ci sono oltre 25mila tra B&b e case vacanze per gli affitti brevi. Di questi almeno 10mila non sono autorizzati. E c’è la fila per affittarli se ieri la piattaforma del settore, AirBnb, ha detto che la Città eterna è la meta preferita dagli stranieri per Natale.

COME A VENEZIA

Anche Palazzo Senatorio spera che per Roma si adoperi Palazzo Chigi, come fu fatto a luglio per Venezia con un apposito emendamento al decreto Aiuti per bloccare le nuove licenze.

Anche nell’attuale finanziaria in discussione alle Camera. Ma in caso contrario, si muoverà autonomamente. Si sta già dando da fare in questa direzione anche Lorenza Bonaccorsi, presidente del I Municipio: oggi, nell’assemblea dell’ex Circoscrizione, approverà una memoria di giunta «per limitare il rilascio di concessioni delle locazioni turistiche brevi, case vacanza e B&B». La minisindaca, parla di criticità sul versante della «sostenibilità ambientale, infrastrutturale o logistica. Per non parlare della vivibilità: l’eccessivo numero di B&b e case vacanze sta facendo morire l’anima del Centro. Senza dimenticare i problemi di decoro: abbiamo chiesto alle piattaforme di spiegare ai turisti di non abbandonare i rifiuti per strada».

Sempre in I Municipio sarebbero già state date disposizioni agli uffici per vagliare con criteri più stringenti le Scia (segnalazione certificata di inizio attività) con la quale molti host chiedono il via libera per ospitare a pagamento i turisti. Sono previsti anche maggiori controlli per scoprire gli abusivi. Poi, come detto, c’è l’atto politico, la memoria. Con la quale il I Municipio chiede sia un regolamento più stringente sulle future autorizzazioni sia di ottenere dal governo per la Capitale una norma simile a quella concessa a Venezi. Bonaccorsi poi “suggerisce” anche una soluzione per la stretta.

E ricorda che nella legge regionale numero 8 del 2022, per tutelare al meglio la salvaguardia ambientale e paesaggistica, «Roma Capitale può individuare criteri specifici in riferimento a determinati ambiti territoriali per lo svolgimento di attività di natura non imprenditoriale di locazione di immobili ad uso residenziale per fini turistici». Quindi può inserire i primi e decisivi paletti quantitativi e qualitativi: cioè limitare il numero degli host e le zone. Intanto, si muovono anche gli esercenti del Comitato Rome Quality District (Babuino, Condotti e Margutta): guidati da Gianni Battistoni incontreranno in via Margutta 19 la presidente Bonaccorsi e i vertici della Polizia locale. Si farà un bilancio degli interventi da loro effettuati nel Tridente», ma si proporrà «l’estensione dell’isola pedonale». 

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