Roma, l’assedio degli abusivi alle vie dello shopping: commercianti in rivolta. «Così si respingono i turisti»

Da Fontana di Trevi a via Frattina, ambulanti in strada

Roma, l’assedio degli abusivi alle vie dello shopping: commercianti in rivolta. «Così si respingono i turisti»
di Laura Bogliolo
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Lunedì 14 Novembre 2022, 10:12

Oltraggiata la scalinata di piazza di Spagna con un ambulante abusivo che prova a vendere giochi per bimbi. Quasi impossibile camminare in direzione di Fontana di Trevi dove lenzuoli coperti di ciarpame e borse contraffate impediscono di passeggiare con tranquillità. Vendono ancora selfie stick verso i Fori Imperiali e il Colosseo, mentre largo Carlo Goldoni, dedicato al commediografo veneziano, diventa il palcoscenico per un improvvisato fracassone. Su via Frattina invece i cestini in ghisa strasbordano di sacchetti di rifiuti, e c'è chi lascia addirittura bustoni neri. In via in Arcione c'è una catasta di immondizia: siamo accanto alla Galleria d'Arte Moderna di Roma Capitale. «Le vie dello shopping in Centro sono abbandonate - tuona Gianni Battistoni, presidente dell'Associazione Commercianti di via dei Condotti - noi negozianti siamo stremati tra rifiuti e venditori abusivi, il degrado allontana i turisti». Se si sceglie la metropolitana per arrivare a piazza di Spagna (scelta vietata ai disabili visto che nella fermata ascensori e montascale sono fuori servizio) il biglietto da visita l'altro giorno era una mendicante sdraiata vicino alla macchinetta per fare i biglietti. Poi, appena usciti su vicolo del Bottino, ecco una catasta di scatoloni.

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LE RICHIESTE
«Gli ambulanti abusivi sono un po' ovunque, le vie dello shopping si sono trasformate in un suk - aggiunge Battistoni - la soluzione è andare alla fonte, fare indagini su dove si riforniscono: venne fatto ai tempi dell'amministrazione Veltroni e l'operazione funzionò».

C'è poi il problema della raccolta delle utenze non domestiche che da sempre registra problemi. «La plastica spesso non la ritirano - racconta un negoziante su via di Propaganda - molti di noi sono costretti a portare i rifiuti fino a piazza Vittorio e a gettarli nei cassonetti». Si sentono prigionieri delle regole non rispettate i commercianti del Centro. Dagli abusivi, ai rifiuti non raccolti, fino all'odissea monopattini. Parcheggiati su marciapiedi e strade di prestigio (spesso formano una barriera su via del Tritone) i velocipedi ostacolano il passaggio di pedoni. «E anche questo è degrado, non c'è dubbio» conclude Battistoni. Immancabili, poi, anche nel Tridente i pollai, le reti arancioni che segnalano un pericolo, o meglio un lavoro non finito. Su via dei Due Macelli, angolo via di Capo le Case, la rete circonda un pezzo di strada sprofondato diventato una buca dove gettare rifiuti. Stessa scena su via del Corso, angolo via Frattina: manca un pezzo di marciapiede sopra a quella che dovrebbe essere una caditoia. A largo del Tritone, accanto al sottopasso chiuso da anni e pieno di immondizia, c'è un altro cumulo di rifiuti.

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Per David Sermoneta, commerciante, presidente dell'associazione Piazza di Spagna Trinità dei Monti il problema è «il sottodimensionamento di uomini e mezzi, sia per il Corpo degli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale, sia per l'Ama. I vigili sono troppo pochi per combattere un fenomeno come quello degli abusivi». Il capitolo senzatetto ormai è noto: i portici di piazza Augusto Imperatore sono occupati da favelas e anche su via Nazionale (dove molti negozi ormai hanno chiuso) ci sono giacigli, così come a piazza della Repubblica. E i residenti cosa pensano? «Con i turisti facciamo una pessima figura - dice Roberto Tomassi, presidente Associazione residenti Campo Marzio - se non si riesce a far rispettare le regole in Centro, figuriamoci in periferia: chiediamo al I Municipio la creazione di una consulta dei cittadini per instaurare un dialogo continuativo».
laura.bogliolo@ilmessaggero.it
 

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