Un bacio a una ragazza durante la gita a Praga. Tanto sarebbe bastato a uno studente del liceo privato Visconti di via Nazario Sauro (in Prati) per picchiare nel sonno un compagno di classe. Testate e pugni sferrati, senza che l'altro potesse provare a difendersi. I professori la mattina dopo, nonostante le contusioni sul volto del ragazzo, non avrebbero provato a capire cosa fosse successo, come mai avesse la faccia piena di lividi, oltre al naso rotto, per il quale poi è stato necessario un intervento chirurgico. L'imputato già 18enne, che chiameremo Francesco, è accusato di lesioni personali gravi. Il difensore della vittima ha ottenuto che la scuola sia considerata responsabile civile nel processo, e in caso di condanna dell'ex alunno dovrà risarcire la parte offesa.
L'AGGRESSIONE NOTTURNA
Siamo a fine novembre 2015 e gli studenti sono in gita nel capoluogo della Repubblica Ceca. Il giorno sono immersi nelle bellezze di Praga, mentre la sera i professori permettono ai ragazzi di uscire, a patto di non fare troppo tardi: la mattina è sveglia presto, zaino in spalla, pronti a scoprire ancora la città. La notte tra il 28 e il 29 novembre gli studenti decidono di andare a divertirsi in uno dei tanti locali della zona. Tra loro c'è Giulio (nome di fantasia, ndr) che all'epoca dei fatti era minorenne. Inizia a ballare con una compagna di classe e a un certo punto, presi dalla musica, si baciano. All'imputato, però, questa effusione non va giù. Per questo già in discoteca avrebbe aggredito Giulio: non è chiaro se con uno schiaffo o spinta.
Mattia Caruso, l'autospia: Valentina l'ha ucciso con una pugnalata al cuore, non si è neanche difeso
Comunque tutto si ricompone e intorno a mezzanotte gli alunni dell'istituto paritario Visconti tornano nelle proprie camere d'albergo.
Madre e figlia impiccate, l'ombra del bullismo. Il post su Facebook: «Dovrete soffrire»
L'AMARO RISVEGLIO
Arriva la mattina dopo. Tutti, sia allievi che docenti, si svegliano e vanno a fare colazione. Giulio scende con il volto tumefatto: il naso è rotto e la faccia è piena di lividi. «Avevo paura di parlare, ma mi aspettavo che qualcuno dei professori prendesse l'iniziativa, provasse a capire cosa mi fosse successo», ha raccontato in aula il giovane. Ma nessuno degli insegnanti fa domande, come se non fosse successo nulla. La classe così riprende l'aereo e torna a casa. «Si nascondeva il volto col cappellino», si sono difesi i docenti del Visconti davanti al giudice.
Ma le voci dei ragazzi ascoltati durante le udienze sembrano raccontare una storia diversa. Tutti si erano accorti del viso tumefatto di Giulio, compresi i professori. Arrivato a casa il ragazzo viene portato subito all'ospedale dalla madre. L'operazione al naso per ridurre la frattura è necessaria e la prognosi sarà di 42 giorni.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout