Roma, bacio in gita: botte dallo studente geloso del Visconti e la lite finisce in tribunale

Testate e pugni a un compagno dopo gli atteggiamenti amorosi con una coetanea a Praga: naso rotto, ecco il processo

Roma, bacio in gita: botte dallo studente geloso del Visconti e la lite finisce in tribunale
di Andrea Noci
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Venerdì 31 Marzo 2023, 06:36 - Ultimo aggiornamento: 09:18

Un bacio a una ragazza durante la gita a Praga. Tanto sarebbe bastato a uno studente del liceo privato Visconti di via Nazario Sauro (in Prati) per picchiare nel sonno un compagno di classe. Testate e pugni sferrati, senza che l'altro potesse provare a difendersi. I professori la mattina dopo, nonostante le contusioni sul volto del ragazzo, non avrebbero provato a capire cosa fosse successo, come mai avesse la faccia piena di lividi, oltre al naso rotto, per il quale poi è stato necessario un intervento chirurgico. L'imputato già 18enne, che chiameremo Francesco, è accusato di lesioni personali gravi. Il difensore della vittima ha ottenuto che la scuola sia considerata responsabile civile nel processo, e in caso di condanna dell'ex alunno dovrà risarcire la parte offesa.
L'AGGRESSIONE NOTTURNA
Siamo a fine novembre 2015 e gli studenti sono in gita nel capoluogo della Repubblica Ceca. Il giorno sono immersi nelle bellezze di Praga, mentre la sera i professori permettono ai ragazzi di uscire, a patto di non fare troppo tardi: la mattina è sveglia presto, zaino in spalla, pronti a scoprire ancora la città. La notte tra il 28 e il 29 novembre gli studenti decidono di andare a divertirsi in uno dei tanti locali della zona. Tra loro c'è Giulio (nome di fantasia, ndr) che all'epoca dei fatti era minorenne. Inizia a ballare con una compagna di classe e a un certo punto, presi dalla musica, si baciano. All'imputato, però, questa effusione non va giù. Per questo già in discoteca avrebbe aggredito Giulio: non è chiaro se con uno schiaffo o spinta.

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Comunque tutto si ricompone e intorno a mezzanotte gli alunni dell'istituto paritario Visconti tornano nelle proprie camere d'albergo.

Francesco nella sua, la vittima in un'altra, per altro separata da tutte le altre stanze, lontana dalle orecchie dei professori. Ed è a questo punto che sarebbe avvenuto il reato. Sono circa le due di notte, quasi tutti dormono, compreso Giulio. Non l'imputato, ora 26enne, che con una scusa riesce a farsi aprire la porta della stanza del compagno di classe. Francesco - secondo la Procura - ha iniziato a colpire il compagno di scuola al volto con testate e pugni, mentre ancora dormiva. Nessuno avrebbe pensato ad un epilogo come questo, nemmeno i ragazzi della stanza di Giulio, che non appena hanno visto i primi cazzotti sono intervenuti allontanando l'aggressore. La vittima passa la notte insonne. Impaurito dal pestaggio, decide di rimanere a letto invece che andare a denunciare il fatto ai professori. La paura di ulteriori ritorsioni è tanta, troppa.

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L'AMARO RISVEGLIO
Arriva la mattina dopo. Tutti, sia allievi che docenti, si svegliano e vanno a fare colazione. Giulio scende con il volto tumefatto: il naso è rotto e la faccia è piena di lividi. «Avevo paura di parlare, ma mi aspettavo che qualcuno dei professori prendesse l'iniziativa, provasse a capire cosa mi fosse successo», ha raccontato in aula il giovane. Ma nessuno degli insegnanti fa domande, come se non fosse successo nulla. La classe così riprende l'aereo e torna a casa. «Si nascondeva il volto col cappellino», si sono difesi i docenti del Visconti davanti al giudice.
Ma le voci dei ragazzi ascoltati durante le udienze sembrano raccontare una storia diversa. Tutti si erano accorti del viso tumefatto di Giulio, compresi i professori. Arrivato a casa il ragazzo viene portato subito all'ospedale dalla madre. L'operazione al naso per ridurre la frattura è necessaria e la prognosi sarà di 42 giorni.
 

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