Reddito di cittadinanza, presi i furbetti con la doppia famiglia: 40 denunce per truffa in centro a Roma

I controlli dei carabinieri di piazza Dante: in due anni scovati 750 indebiti percettori

Reddito di cittadinanza, presi furbetti con la doppia famiglia: 40 denunce per truffa in centro a Roma
di Alessia Marani
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Lunedì 8 Maggio 2023, 22:39

L’escamotage era comparire come capo famiglia in un nucleo, magari come marito o come madre single, per poi riapparire come figlio o figlia nel nucleo di cui fanno parte anche i genitori: così i “furbetti” del reddito percepivano il sussidio statale impropriamente. Credevano di non essere scoperti mai, invece, in quaranta, sono incappati nei controlli - ormai diventati di routine - da parte dei carabinieri del comando di piazza Dante, in centro, che li avevano segnalati o denunciati per la commissione di qualche reato. 

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IL SISTEMA

Si tratta di cittadini tutti italiani (tranne un solo caso), uomini e donne: almeno la metà aveva adottato lo stratagemma della doppia famiglia (chi persino quadrupla) pur di garantirsi entrate maggiorate.

Adesso dovranno rispondere dell’accusa di truffa aggravata e falso relativamente alle dichiarazioni rese circa i requisiti per l’ottenimento del reddito di cittadinanza. Avrebbero intascato indebitamente, senza averne titolo, circa 300mila euro che adesso saranno chiamati a restituire allo Stato. In pratica, prendevano il reddito assegnato a un nucleo, poi contribuivano a fare scattare il massimo dell’erogazione per l’altro. 

Quel che stupisce, forse, ancora di più, è che in due anni e mezzo di verifiche sistematiche introdotte dalla Compagnia dei carabinieri sono emerse ben 750 “anomalie” sul reddito di cittadinanza introdotto dalla legge 4/2019. «Conti alla mano - spiegano dal Comando - in questo periodo abbiamo recuperato alle casse dell’Inps circa due milioni di euro. Controlli che erano stati avviati a campione sono poi divenuti sistematici». Un lavoro importante di cui si occupa un ufficio dedicato che fa capo a un militare che ha preso a cuore il compito: il check scatta praticamente in automatico a ogni segnalazione di reato. 

LE BANCHE DATI

Consultando le banche dati dell’Inps e della motorizzazione civile, il “segugio” dell’Arma ha accertato che, a carico di alcuni soggetti al controllo risultavano anche procedimenti giudiziari, nell’ambito dei quali alcuni erano stati destinatari di misure precautelari e cautelari, con restrizioni agli arresti domiciliari e in carcere; condanne penali ricevute negli ultimi dieci anni e divenute irrevocabili, tutti fattori che escludono la possibilità di ricevere il reddito. Quello di aumentare il numero dei componenti del nucleo familiare non è il solo stratagemma adottato dai “furbetti” del sussidio. 

GLI STRANIERI

A febbraio i militari avevano denunciato una sfilza di stranieri che dichiaravano di soggiornare stabilmente in Italia da più di dieci anni. procedendo ad accertamenti specifici nel caso di persone indagate o soggette a controlli, i carabinieri del comando provinciale di Roma su 95 denunciate perché non in possesso dei requisiti per ottenere il sussidio, ne hanno trovate 52 di origine straniera, 35 delle quali provenienti dal continente africano, altre dalla Romania, dalla Siria e finanche dall’Azerbaigian, che avevano dichiarato palesemente il falso tramite autocertificazioni smentite dai registri dei passaggi alle frontiere. 
Tra i quaranta profili passati al vaglio negli uffici di piazza Dante risultano anche non romani. Alcuni sono habitué della Capitale dove arrivano a delinquere in trasferta dalle province vicine o dal Napoletano.
 

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