La principessa è stata sfrattata. «Il Casino dell'Aurora in prima istanza va chiuso e poi ristrutturato. Quindi è necessario che venga sgomberato l'immobile». Lo dichiara ai cronisti Bante Boncompagni Ludovisi, figlio di primo letto del principe Nicolò, scomparso nel marzo 2018, durante l'esecuzione del provvedimento di sfratto da parte dei carabinieri della terza moglie del padre, Rita Jenrette Boncompagni Ludovisi dalla storica dimora nella quale i militari sono entrati dalla porta laterale alla quale hanno asportato la vecchia serratura mettendone una nuova. «La terza moglie di mio padre continua ad affittare l'immobile e a tenersi i soldi. Siccome i soldi sono anche miei, questo non è assolutamente possibile», afferma Bante Boncompagni Ludovisi, spiegando che la principessa «è stata richiamata più volte dal magistrato con più ordinanze a non farlo. Gli avvocati di lei mentono quando dicono che lei non affitta perché io ho colto un gruppo di ben 40 persone che entravano pagando 35 euro a persona, senza una copertura assicurativa specifica dell'immobile. Quindi possono rompere una statua, fare cadere una cosa. La soprintendenza che ha chiesto immediato intervento. Lei non ci fa entrare da anni e continua a raccontare a tutti i giornali del mondo bugie. Io l'ho vista cinque volte in vita mia perché mio padre, che già stava molto male quando l'ha conosciuta, l'ha sposata di nascosto. Noi figli praticamente non la conosciamo. Si inventa un sacco di bugie. Chiedo quindi alla stampa di verificare le informazioni che le vengono date», conclude il principe.
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«È stata la più brutta esperienza della mia vita, ma la verità verrà fuori».
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