Le casette verdi e i gazebo all'ombra della Fontana dei Quattro Fiumi sono tornati. Non si credeva possibile, visti i precedenti di sequestri e assegnazioni discutibili che in più di un'occasione misero in imbarazzo le giunte capitoline, aprendo perfino crisi di governo con assessori al Commercio (due quelli dell'amministrazione di Virginia Raggi) defenestrati - più o meno direttamente - proprio per l'affaire piazza Navona. Ma torna la Festa della Befana: «Siamo riusciti a ridare lustro a una festa che era praticamente spenta da anni», ha detto ieri l'assessore allo Sviluppo Economico Monica Lucarelli nel presentare questa nuova edizione. Su quanta e quale sia la rivoluzione lo si vedrà nei prossimi giorni, a festa inaugurata. Da oggi chi ha montato il proprio spazio potrà aprire ma, al momento, i problemi (o spine nel fianco?) sono di due ordini. Il primo riguarda gli spazi tra i banchi e le occupazioni di suolo pubblico dei ristoranti della piazza che, beneficiando degli allargamenti concessi sotto la pandemia da Covid, hanno davvero ristretto il campo. L'altro riguarda i protagonisti di questa nuova festa. Che appunto, assessorato al Commercio dixit, avrebbe dovuto ristabilire qualità e decoro. Mesi fa la giunta licenziò una memoria con la quale si dava mandato agli uffici di rimpinguare le postazioni rimaste vuote.
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I POSTI VUOTI
Furono dunque riaperte le domande di partecipazione ad un bando decennale che di fatto aveva visto trionfare una stessa (e solita) compagine di ambulanti. Venti banchi in tutto da riassegnare, da quelli del settore alimentare con prodotti della tradizione regionale a quelli dell'artigianato, fino ai giocattoli. Ebbene, a far domanda e a rientrare in graduatoria sono nomi che con piazza Navona hanno sempre avuto molto a che fare. Per i quattro posteggi alimentari, uno va alla società Food Store di Alfiero Tredicine e due ad un ambulante riconducibile alla stessa famiglia; dei sei banchi per l'artigianato ecco ancora Alfiero Tredicine ed il fratello Mario.