Roma, caos bici e monopattini: i monumenti della città sono sotto assedio

A causare questa situazione è anche la lentezza con cui si procede nell'individuazione degli stalli da destinare a monopattini e biciclette. Il programma ne prevedeva un centinaio soltanto nell'area del Tridente

Roma, caos bici e monopattini: i monumenti della città sono sotto assedio
di Fabio Rossi e Giampiero Valenza
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Giovedì 17 Novembre 2022, 06:46 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 02:56

Nel Tridente la scena si ripete ogni giorno, tantissime volte: commercianti e albergatori sono costretti a spostare di peso, per quanto possono, monopattini e biciclette in sharing. Un disagio che si fa sentire nelle zone più turistiche e che vede in prima linea proprio chi si occupa dell'accoglienza. Succede in via Tomacelli, in via della Scrofa, in via dei Prefetti. Sotto accusa il parcheggio selvaggio di chi molla il mezzo della mobilità dolce e se ne va. «È una pratica selvaggia che ormai dura da anni - spiega Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma - Siamo costretti a spostarli a mano davanti agli ingressi, come del resto tutti quelli che vengono abbandonati davanti alle uscite antincendio e ai passi carrabili. Siamo molto preoccupati». Il problema «è che manca un controllo - sottolinea Roscioli - Si vedono persone in due e in tre su un monopattino, gente che non si ferma con il rosso, c'è bisogno di una regolamentazione».

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LO STOP
A causare questa situazione è anche la lentezza con cui si procede nell'individuazione degli stalli da destinare a monopattini e biciclette. Il programma ne prevedeva un centinaio soltanto nell'area del Tridente: ma le difficoltà dell'amministrazione nell'individuare i luoghi adatti e i dubbi della Sovrintendenza per l'impatto nelle aree monumentali stanno tenendo tutti sotto scacco. E si pensa anche a creare postazioni fisiche, delineate sulle carreggiate: ogni piazzola non dovrebbe superare i 2 metri per 3 e, in base alla sua collocazione, dovrebbe ospitare tra i 10 e i 20 mezzi.

Eppure a Roma ci sono in circolazione circa 28 mila veicoli in condivisione tra auto, motorini, biciclette e monopattini: un panorama che richiederebbe interventi risolutivi immediati, che ancora non si vedono.


IL MODELLO
E così tutti i giorni il ritornello si ripete: in piazza Barberini la sosta dei monopattini si fa senza alcuna regola, nonostante molte ditte di sharing impongano che gli utenti facciano le fotografie prima di chiudere la corsa. «Sono soprattutto gli anziani a lamentarsi perché i mezzi sono d'intralcio al loro passaggio - dice Bruno Cavasini, direttore del Mama Shelter di Roma, a Cipro - Sono utili, anche il nostro personale li usa, ma sono necessarie regole chiare per evitare il caos». I commercianti ci vanno giù duro: «Siamo rimasti alla mercé di selvaggi - tuona Fabrizio Russo, presidente di Confcommercio Centro storico - Non ci sono più giustificazioni: è una situazione che cercano di non risolvere. Fino a quando non prevedono gli stalli sarà impossibile chiudere i conti con questo caos. Eppure basterebbe seguire quanto si fa già in molte capitali europee, come Parigi. Il modello francese con gli stalli definiti funziona, molto più delle tante indicazioni che hanno cercato di dare qui a Roma». Spesso a essere danneggiati dalla sosta selvaggia di questi mezzi sono i disabili. Recentemente Alfredo Ferrante, che è stato presidente del Comitato disabilità del Consiglio d'Europa, sul suo profilo Twitter ha puntato il dito contro il comportamento scorretto di alcuni utenti che avevano lasciato una decina di monopattini in fila sul marciapiede, in via Torino: «E una persona in carrozzina che fa? E una mamma e papà con passeggino?», è la denuncia lasciata sul social network.

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