Mario Fiorentini muore a 103 anni: è stato il partigiano più decorato d'Italia. Oggi la camera ardente, domani il funerale

Mario Fiorentini muore a 103 anni: è stato il partigiano più decorato d'Italia
di Fabio Rossi
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Mercoledì 10 Agosto 2022, 07:44 - Ultimo aggiornamento: 22 Settembre, 13:06

Era il partigiano più decorato d'Italia, una delle voci più autorevoli della Resistenza italiana e uno degli ultimi testimoni della battaglia contro il nazifascismo, onorato da tre medaglie d'argento e tre croci al valore. Mario Fiorentini è scomparso l'altra notte all'ospedale San Carlo di Nancy, all'età di 103 anni. Ad annunciare la morte del matematico, noto con il nome di Giovanni, è stata la presidenza dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia. «Con grande dolore informiamo che ci ha lasciati un grande uomo, un grande amico, un grande esempio - scrive l'Anpi - Comandò il Gruppo di azione patriottica Antonio Gramsci, operante nel centro di Roma, che durante i nove mesi di occupazione nazista della Capitale sbaragliò tre battaglioni nemici in pieno centro in pieno giorno, conquistando al mondo l'ammirazione per il combattente italiano e per la Resistenza antifascista italiana». La camera ardente sarà allestita oggi  dalle 11 alle 19 - nella sala della Protomoteca in Campidoglio. I funerali, invece, dovrebbero tenersi domani.


LA STORIA
L'Anpi ricorda «l'uomo delle quattro evasioni da quattro carceri nazifasciste; e dopo la Liberazione di Roma l'agente dell'Oss decorato dagli alleati; e dopo la Liberazione del nostro paese lo scienziato autodidatta che fu professore nei licei della periferia romana, lasciando anche lì tanti ricordi della sua potente e straordinaria umanità, e quindi professore universitario, che innovò la matematica e la geometria». F

u inoltre tra coloro che parteciparono all'assalto all'ingresso del carcere di Regina Coeli e organizzarono l'attentato di via Rasella e difese quella scelta dalle polemiche che sorsero nel dopoguerra.

Fiorentini «fu sempre a fianco della sua Lucia, la valorosa partigiana che fu sua moglie, che conobbe durante la Resistenza e che restò la donna della sua vita - aggiunge l'associazione - Alla figlia Claudia e al nipote Suriel, che gli sono stati accanto fino alla fine donandogli serenità, va il nostro grande affettuoso abbraccio».

Nella sua carriera professionale, è stato per anni professore di geometria all'università di Ferrara. Si occupò di ricerca matematica, concentrandosi principalmente sui metodi omologici in algebra commutativa e in geometria algebrica, in stretto legame con le idee più avanzate di Alexander Grothendieck e della sua scuola.


Cordoglio è stato espresso da diversi rappresentanti politici e istituzionali della Capitale. «Grande dolore per la scomparsa di Mario Fiorentini, simbolo della Resistenza antifascista italiana - scrive su Twitter il sindaco Roberto Gualtieri - Da partigiano si distinse a Roma nella lotta contro il nazifascismo. Ci lascia un grande esempio di coraggio e umanità». Il nostro Paese «perde un simbolo della Resistenza - sottolinea il governatore Nicola Zingaretti - Ci mancheranno la sua forza e la capacità, nella sua vita, di essere un esempio per le nuove generazioni. Siamo qui oggi, liberi grazie a persone come Mario». Alessio D'Amato, assessore regionale alla sanità, lo ricorda come «un simbolo della Repubblica italiana e della lotta partigiana» e «un protagonista della resistenza romana e della liberazione della Capitale». L'ex partigiano «ritrova l'amata Lucia Ottobrini dopo una vita lunga e piena spesa portando sempre nel cuore libertà e onestà», dice Andrea Casu, deputato e segretario romano del Pd.

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