Il killer delle prostitute a Roma ripreso in un video. «È un cliente in fuga, si è tradito». Spunta il supertestimone

Lo stesso uomo comparirebbe in diverse angolazioni: prima di uccidere e poi in fuga

Il killer delle prostitute a Roma ripreso in un video «È un cliente in fuga, si è tradito»
di Alessia Marani e Camilla Mozzetti
4 Minuti di Lettura
Sabato 19 Novembre 2022, 00:04 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 03:32

Catturato da alcuni video registrati dagli impianti di sorveglianza dell'area che, in 850 metri, si estende da via Durazzo a via Riboty. C'è un sospettato su cui si sta stringendo il cerchio della Squadra Mobile per gli omicidi delle tre prostitute, due cinesi e una colombiana. Le donne sono state accoltellate a morte giovedì mattina a distanza di poche ore e quasi certamente l'omicida è un uomo. Ma ad avvalorare il quadro, oltre alle immagini, è il racconto di una supertestimone di nazionalità cubana che, uscita con l'assassino dopo i delitti, avrebbe raccolto la sua confessione. «Mi ha detto di avere ucciso tre donne, mi sento fortunata», le sue parole di fronte agli agenti della Squadra Mobile che ieri l'hanno ascoltata in Questura fino a notte fonda. La polizia è risalita a lei molto probabilmente dall'analisi dei tabulati telefonici dopo aver trovato uno stesso numero sui cellulari delle vittime. Analizzato il traffico di quel telefono, riconducibile al sospettato, gli investigatori sono arrivati alla cubana A tutto questo si aggiungono poi le numerose tracce lasciate dall'assassino su entrambe le scene del crimine.

LA DINAMICA Torniamo a giovedì mattina, sono verosimilmente le 9-9.30 quando Martha Castano Torres, in arte Yessenia, 59enne, riceve nella garçonnière di via Durazzo dove lavora con un'amica e la sorella, un nuovo cliente.

L'uomo arriva e inizia l'incontro ma qualcosa va storto. La situazione precipita forse per una richiesta particolare non esaudita oppure per una pratica estrema. La donna viene colpita con un coltello che non è stato ancora ritrovato. È lei, secondo gli investigatori, a morire per prima. Poi il suo aggressore, che forse intende sfogarsi sessualmente non essendo riuscito a farlo come voleva con la colombiana, potrebbe aver cercato on-line un'altra occasione. Non ci vuole molto, diversi sono i siti di incontri e tra questi, cercando nella zona di piazzale Clodio, ecco che spunta l'annuncio di due donne cinesi che si mostrano probabilmente con foto fake seminude. Per incontrarle basta chiamare e dirigersi verso via Augusto Riboty, appena 850 metri da via Durazzo. Stesso quartiere, neanche dieci minuti a piedi. A quell'ora il portone del palazzo al civico 28 è spalancato, il portiere è in servizio ma considerato l'alto numero di appartamenti, tra cui diversi studi legali, non c'è alcun motivo di suonare al citofono. Basta entrare, anche di corsa, e salire una mezza rampa di scale. Il sangue della prima vittima ha sicuramente macchiato i vestiti dell'assassino ma se questo indossava, per esempio, abiti scuri o una tuta nera o blu e magari è entrato correndo nessuno potrebbe averci fatto caso. A questo punto la porta si apre, nell'appartamento ci sono due donne, una più giovane, sui 25 anni, con la quale è verosimile credere che sia stato fissato l'incontro. Anche qui però qualcosa va storto: il problema è che nasce una colluttazione in quanto le donne sono due e la più anziana prova a soccorrere la ragazza. Quest'ultima verrà ritrovata nuda e accoltellata sul pianerottolo.

Serial killer Roma, la vita dentro casa delle due 40enni uccise: «Uscivano soltanto per fare la spesa»

A piazzale Clodio, dove sono stati aperti due fascicoli per omicidio volontario aggravato, il procuratore Francesco Lo Voi e l'aggiunto Michele Prestipino stanno coordinando le indagini. Sono in corso le verifiche su entrambi gli appartamenti e su un centro massaggi di via Riboty che - ma al momento è un'ipotesi - potrebbe essere stato usato come canale per chi era in cerca di incontri e le due cinesi uccise. I corpi delle vittime sono stati portati al policlinico Agostino Gemelli dove oggi verranno eseguite le autopsie. Da una prima analisi i colpi inferti alla colombiana sono compatibili con quelli trovati su una delle due cinesi. Per l'assassino le ore potrebbero essere contate, nonostante sia riuscito a fuggire dopo i delitti. Da via Riboty sarebbe uscito da dove era entrato: l'ingresso principale, considerate le tracce ematiche visibili ancora ieri sulle scale dell'ingresso. Ma agli occhi elettronici della zona non è passato inosservato.

Killer delle prostitute uccise a Roma, cresce la pista della vendetta sessuale: «Compulsivo, impotente o respinto»

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA