C’è già qualcuno che scomoda a mezza bocca la leggendaria maledizione del Macbeth di William Shakespeare che ancora viene evocata quando si tratta di incutere timore ad attori e pubblico in un teatro. Fatto sta che ieri il senso di tragedia sfiorata si respirava con l’aria. Perché a causare il crollo della scala di raccordo tra il secondo e il terzo livello degli spalti del Globe Theatre, sembra essere il cedimento di un perno d’acciaio connesso ad una piastra a cui è ancorata la scala. Si sarebbe spaccato proprio uno dei quattro giunti che reggono la scala. Possibili cause? I riflettori sono puntati sulle eventuali falle della manutenzione ordinaria, al rallentatore da quattro anni, con gli ultimi controlli solo nel maggio del 2021, che avrebbe reso fragile una struttura già di per sé particolare come quella del Globe Theatre, edificato tutto in legno di rovere, secondo il modello londinese di età elisabettiana.
La commissione
Lo stesso sindaco di Roma Roberto Gualtieri durante il sopralluogo d’emergenza di ieri mattina avrebbe notato la condizione critica del materiale. «A vederlo così - ha detto parlando con alcuni dei ragazzi e dei loro genitori accorsi al Globe ieri mattina - quel legno non mi è sembrato in buone condizioni, forse è per il crollo o forse era già così prima».
L’agibilità sbagliata
Ma chi ha rilasciato i certificati di agibilità? Altro dilemma. E in serata dall’entourage del sindaco fanno sapere che il Campidoglio vuole una commissione interna per verificare tutte le responsabilità: «Gualtieri ha immediatamente incaricato il Capo di Gabinetto, Alberto Stancanelli, di istituire una commissione tecnica, l’obiettivo è quello di verificare il rispetto degli obblighi della convenzione sottoscritta tra Roma Capitale e il Teatro di Roma e il conseguente rapporto tra il Teatro di Roma e la Società Politeama Srl che gestisce la stagione teatrale, al fine di accertare eventuali responsabilità». Una giornata convulsa, ieri. Con silenzi stampa misti a mal di pancia, e gli uffici che si rimpallano l’allarme. E nonostante sia un edificio culturale, in sovrintendenza capitolina, fino a metà pomeriggio, non sapevano nulla: «Ma il Globe non è in consegna a noi...». Lo staff della direzione artistica che fa capo a Nicola Piovani Carlotta Proietti, con la società Politeama srl, che ha ereditato il progetto dal grande papà Gigi, precisa con fermezza: «Noi ci occupiamo di direzione artistica e produzione spettacoli da portare in scena».
Le falle
Quello che è sicuro è che la manutenzione del Globe Theatre, di proprietà del Comune, è in carico al Teatro di Roma, che l’ha preso sotto la propria egida nel 2018, dopo che una delibera del 2017, voluta dall’allora assessore alla Cultura Luca Bergamo nella Giunta Raggi, aveva “spacchettato” e riorganizzato le istituzioni culturali. Fino ad allora, gestione e manutenzione erano state nelle mani di Zetema, società in house del Comune. E negli ultimi quattro anni? C’è da dire che il Teatro di Roma, ente pubblico di prestigio nazionale, che vanta le sue due sedi storiche dell’Argentina e dell’India, non ha avuto vita facile, passato per dimissioni, stalli del Consiglio di amministrazione, interrogazioni e ora il commissariamento. E intanto il legno di rovere del Globe si rovina. E sì che a Roma c’è stato un altro grave precedente come il crollo del soffitto ligneo di San Giuseppe dei Falegmani.