Erano le ore 14 circa, alla fermata della metropolitana linea A Barberini, una signora appena salita sul vagone ha scaraventato una ragazza verso terra per sedersi. La donna sulla settantina non ha manifestato alcun cenno d’esitazione prima di sostituirsi alla venticinquenne sui sedili. Nessuna domanda, nessun tempo di reazione lasciati a disposizione della più giovane. Il galateo della metropolitana si trasforma, per la settantenne, in un diritto automatico da far valere con la forza.
Il racconto
«Stavo andando a prendere il treno a Termini, proprio oggi sulle scale mobili un uomo mi ha anche palpato il sedere, non è decisamente la mia giornata».
Stessa stazione in cui, sabato 13 maggio, i viaggiatori non avevano esitato a accanirsi sui borseggiatori. Un portafogli risveglia gli animi più che un atto di arroganza? Il bene materiale vale più della persona? Oggi invece, l’unico ad alzarsi istintivamente per lasciare il posto alla giovane è stato un uomo sulla sessantina. Che sia una serie spiacevole di coincidenze o un incremento del degrado nella centrale stazione di Barberini?