Sono sempre di più i turisti stranieri che finiscono indagati perché, non sapendo che è vietato, fanno alzare in volo il proprio drone nei pressi dei monumenti simbolo di Roma. Non ci sono infatti dei cartelli che avvertano di questo divieto di sorvolo. Oltre al sequestro del piccolo velivolo, i turisti rischiano infatti una condanna penale: ossia la reclusione fino a due anni e la multa fino a 516 euro.
Il 9 dicembre scorso, ad esempio, un polacco di 37 anni, Omar Gracjan M.K., è stato identificato dai carabinieri del comando di piazza Venezia mentre stava pilotando un drone che girava attorno al Colosseo.
IL PATTEGGIAMENTO
Ora i legali del polacco hanno chiesto di patteggiare due mesi e sei giorni di reclusione e una multa di 222 euro, con pena sospesa e dissequestro del drone e del controller; considerato che l'indagato non ha precedenti penali e, in quanto straniero in viaggio turistico in Italia, "del tutto inconsapevole dei divieti". Il pm Giancarlo Cirielli ha prestato il consenso alla richiesta di applicazione della pena. "Le procure sono ingolfate dai procedimenti per i droni fatti volare da turisti, inconsapevoli delle conseguenze penali - spiega l'avvocato Alexandro Maria Tirelli, difensore del polacco - Andrebbe imposto l'ibbligo ai comuni di sengnalare il divieto in prossimità dei monumenti, come peraltro avviene negli altri Paesi europei".
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