È la più grande galleria d'arte privata aperta al pubblico del mondo. Ma prima di tutto questo è tra i più antichi locali della Capitale: fondato nel 1760, a Roma è sinonimo di caffè. Sono passati più di 270 anni da quell'inaugurazione e oggi (dopo anni in cui è stato uno dei luoghi della cultura e della Dolce vita della città) rischia la chiusura. Il motivo? La richiesta di sfratto che pende sulla testa degli attuali gestori, un contratto di affitto che è terminato a settembre 2017 e cinque sentenze del Tribunale e della Corte d'Appello di Roma che si sono pronunciate a favore dell'attuale proprietario, l'Ospedale Israelitico, che usa i fondi dell'affitto del caffè di via Condotti per finanziare le proprie attività di assistenza sanitaria. Un'intesa economica tra le parti (con la rimodulazione del contratto a prezzi di mercato, fissata fino al 2017 a 16.000 euro al mese) non è stata mai raggiunta e quindi da sei anni manca il titolo di occupazione della struttura. La sentenza di sfratto degli attuali gestori (la srl Antico Caffè Greco) sarà esecutiva il prossimo 22 giugno. La vicenda si intreccia in una complessa storia che parte dagli anni Cinquanta.
Sulla struttura, infatti, grava un vincolo dei Ministero dei Beni Culturali che risale al 1953.
IL CAMBIO
Per l'Ospedale Israelitico non c'è un rischio legato alla chiusura della struttura, che continuerà ad avere questa sua vocazione. Quindi, caffè è stato e caffè resterà. «Prima del subentro della Antico Caffè Greco, società fondata nel recente 1999, vi era un altro gestore - dicono dalla direzione ospedaliera - E così sarà anche dopo il rilascio dell'immobile occupato. Mai l'Ospedale Israelitico permetterebbe la chiusura di un bene culturale come l'Antico Caffè Greco e mai potrebbe infrangere vincoli ministeriali e prescrizioni di cui l'ente è consapevole». Il futuro pare dunque che l'Israelitico lo abbia già tracciato: «L'Antico Caffè Greco continuerà ad avere una lunga storia nel rispetto della tradizione e dei vincoli apposti e la storicità del luogo sarà preservata - aggiungono dall'Israelitico - Cambierà l'esercente, il servizio di somministrazione verrà effettuato da un conduttore diverso, così come già accaduto nel corso del tempo, ma la Città, i romani e i suoi turisti potranno continuare a prendere il loro caffè all'interno dell'Antico Caffè Greco per i prossimi secoli».
giampiero.valenza@ilmessaggero.it
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout