Insegne spente, vetrine al buio: al tramonto a calare non è solo il sole ma anche l'illuminazione dei negozi. Il 30% delle 60 mila attività su Roma, stima la Confesercenti, ha iniziato a ridurre il consumo di energia elettrica a fronte dei rincari. Metodi «necessari» spiega più di un titolare «per cercare di arginare i costi e le bollette». Tra conguagli e ultimi pagamenti più di un'attività ha deciso di ottimizzare l'illuminazione.
Bollette, stop agli aumenti: calo forse già da questo mese. Luce, possibile taglio del 15-20%
I CASI
«Per quanto ci riguarda - spiega Diego Gardelli a capo di un noto negozio di abbigliamento con punti vendita all'Eur, Parioli e Centro - da settembre abbiamo spento i fari che illuminano l'insegna esterna e che un tempo lasciavamo accesi di notte e per l'attività di viale Europa, essendo il negozio suddiviso su due piani, alla chiusura abbiamo deciso di spegnere le luci al piano superiore».
Da via Tiburtina a via di Torrevecchia, passando poi per viale Marconi, viale Europa e anche via Cola di Rienzo: moltissime strade commerciali hanno iniziato a spegnere insegne e vetrine nelle ore di chiusura e le associazioni di categoria stanno raccogliendo anche altre proposte. A partire da quella di ridurre l'orario, sfruttando la chiusura in pausa pranzo. Ormai da anni molti negozi hanno adottato soprattutto nel Centro l'orario prolungato ma adesso, considerato comunque che le luci nei locali devono restare accese anche durante il giorno, in molti stanno valutando di chiudere tra le 14 e le 15.30 o di anticipare la chiusura dalle 19.30 alle 19. Ad avanzare la proposta sono per lo più attività slegate dalle grande distribuzione, negozi a conduzione familiare e comunque sebbene di prestigio, per la qualità dei prodotti venduti e con una clientela affezionata, che stanno risentendo della crisi. La Confcommercio, da ultimo, ha messo a disposizione dei propri iscritti «degli esperti che sappiano interpretate nel modo corretto le bollette - conclude Guasco - e suggerire modalità per il risparmio». Dalla Confesercenti Giammaria chiede all'amministrazione di Roma Capitale una mano sul fronte dei contributi: «Si potrebbero valutare delle riduzioni per gli oneri dovuti al Comune, a partire dalla Tari».
Camilla Mozzetti
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