Sotto la Tour Eiffel è guerra. Anne Hidalgo è decisa a fare piazza pulita, a sgomberare il perimetro tra la Senna e il campo di Marte dai venditori di Churros, cappelli, torri, portachiavi, crepes, zucchero filato. Quel disordinato villaggio di baracchini, souvenir, chioschi, portacartoline e fornelli accesi che funestano i grandi monumenti: al Colosseo sembrano eterni come Roma, tra finti centurioni che nessuno fino a oggi è mai riuscito a mandare via, bancarelle e ambulanti che circondano i turisti in un suk senza regole, a quanto pare inestirpabile. E invece Parigi dimostra che no, il commercio scadente e irregolare non è una fatalità, si può provare a combatterlo e a sgomberarlo.
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Nonostante la pioggerellina gelata, davanti al baracchino “Ici c’est Paris” si è formata una piccola coda, un gruppo di ragazze polacche: cercano Torri Eiffel, riproduzioni a 12 euro di quella, vera, che incombe sopra le loro teste.
IL BRACCIO DI FERRO
Per molti, dietro all’inflessibilità della sindaca e della giunta c’è anche e soprattutto il braccio di ferro con Marcel Campion, il re dei giostrai parigini, partito da un baracchino di patatine fritte e oggi alla testa di un impero che culmina con la grande ruota sulle Tuileries, davanti al Louvre. C’è stato lui per anni dietro il mercatino di Natale degli Champs Elysées. Un anno fa è stato condannato per diffamazione e oltraggio per aver pubblicamente insultato Anne Hidalgo nel corso della campagna per le municipali del 2019.
Nessuno sotto la Torre Eiffel evoca apertamente Campion. Secondo Le Parisien, la dozzina di baracchini presenti (alcuni con una concessione che costa fino a 100mila euro l’anno, con cinque o anche dieci dipendenti) sono intenzionati a non cedere. Una parte ha fatto squadra e ingaggiato un avvocato che contesta la richiesta del Comune che chiede l’area sgombra entro l’inizio dell’anno «per portare a termine il progetto di risistemazione intorno alla Tour Eiffel e al Trocadero, che deve imperativamente essere concluso entro la fine del 2023 per una consegna al comitato organizzatore delle Olimpiadi».
PIÙ VERDE
I lavori prevedono più verde, aiuole, panchine. Il Comune ha già preparato una gara di riassegnazione delle concessioni che prevede dei lotti da sei/otto chioschi, per una durata di dieci anni. Una Tour Eiffel de luxe. È l’idea che si è fatta M. (chiede di restare anonima) che vende churritos e bevande calde vicino alla giostra: «ci saranno negozi nuovi, forse più belli, di sicuro ancora più cari di noi, che già siamo cari».